Il caso

Fuga di ammoniaca, per Vismara "nessun pericolo". Ortaggi bruciati, cittadini preoccupati

Chi vive nei pressi dell'azienda di Casatenovo stamattina si è ritrovato con gli orti danneggiati dalle emissioni

Fuga di ammoniaca, per Vismara "nessun pericolo". Ortaggi bruciati, cittadini preoccupati
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La fuga di ammoniaca avvenuta nella serata di ieri, martedì 25 luglio 2023 alla Ferrarini Vismara, secondo l'ufficio comunicazione dell'azienda "non ha mai rappresentato un pericolo per i cittadini". Ma quelli che vivono nei dintorni dell'azienda sollevano forti preoccupazioni, perché nei loro orti questa mattina si sono ritrovati ortaggi, frutta e piante aromatiche "bruciati".

Con il dubbio se poterli consumare o meno, anche perché dal sindaco Filippo Galbiati, che durante l'emergenza è intervenuto sul posto, non sono giunte ordinanze né indicazioni specifiche nella giornata di oggi.

Fuga di ammoniaca, Vismara minimizza

Questa la posizione ufficiale della Ferrarini Vismara, che per mezzo dell'agenzia che cura la comunicazione aziendale ha diffuso poche righe di comunicato sulla vicenda.

In relazione agli articoli apparsi in queste ore rispetto alla perdita del presunto materiale chimico nelle zone limitrofe allo stabilimento dell’azienda a Casatenovo (Lecco), Vismara precisa che si è trattato di un guasto tecnico che ha provocato una fuoriuscita di ammoniaca. Il materiale che si è disperso nell’aria e l’odore percepito non hanno mai rappresentato un pericolo per i cittadini e la situazione è stata sempre sotto controllo, come confermato da scrupolose verifiche in corso da stamattina.

Poche parole che non chiariscono alcuni punti. Ovvero la natura del guasto, da dove sia avvenuta la fuoriuscita di ammoniaca e soprattutto in che quantità.

La preoccupazione dei residenti

E che non placano ovviamente i residenti della cascine che si trovano a poche centinaia di metri dall'azienda, che dopo aver abbandonato le loro abitazioni durante il picco dell'emergenza nella serata di ieri, questa mattina si sono ritrovati salvia e basilico appassiti sui propri terrazzi, alberi da frutto con foglie ingiallite e piante di pomodoro, zucche e ortaggi vari letteralmente "bruciati".

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"Non ce la sentiamo di mangiare la frutta e la verdura dei nostri orti - raccontano alcuni - ma vorremmo avere delle risposte. Se non c'è mai stato pericolo allora perché abbiamo avuto i tecnici di Arpa fino a notte fonda nei nostri giardini per verificare la qualità dell'aria? E perché i Carabinieri ci hanno invitati a lasciare la zona e a portare via con noi anche gli animali domestici?".

Domande che al momento non ricevono nessuna risposta, né dall'azienda né dagli enti pubblici coinvolti.

Matteo Scerri

 

 

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