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Eracle e Pibe, la storia dei due randagi rieducati al canile di Merate
Grazie alla pazienza e alla buona volontà dei volontari dell’Enpa, entrambi hanno ripreso confidenza con l’uomo
Eracle e Pibe, la storia dei due randagi rieducati al canile di Merate.
Passione e inclusività, due parole chiave che sottolineano l’importanza che l’Enpa regala quotidianamente a tutti i cani del canile di Merate: nessun randagio è «spacciato», ma su tutti si può lavorare e ognuno può essere rieducato.
Eracle e Pibe, la storia dei due randagi rieducati al canile di Merate
Eracle, un mix pastore, è un esempio lampante dell’ottimo lavoro che con l’avvento di Enpa si è riusciti a fare. «Quando è arrivato era fobico: non riuscivamo ad avvicinarci perché si allontanava – ha spiegato il responsabile Alessio Serrau – Questo cane teneva una distanza molto ampia dalle persone e stava tutto il giorno rintanato in cuccia timoroso». Grazie alla pazienza dei volontari, degli educatori e degli esperti, in particolare al lavoro svolto da Natalia Raja e all’utilizzo degli oli essenziali, pian piano il cane Eracle ha iniziato ad avere fiducia e a cercare il contatto con l’uomo, finché non è entrato definitivamente in confidenza con le persone. «Per noi è stato davvero motivo di orgoglio – ha continuato Alessio Serrau – Dopo tre anni in canile ora Eracle vive in una casa con bambini e non ha più alcun timore nel farsi avvicinare. Abbiamo fatto un lavoro molto impegnativo che ci ha regalato enormi risultati: questa estate è stata la prima dopo la sua adozione e in totale tranquillità l’ha trascorsa in vacanza con la sua nuova famiglia tra mare e montagna».
Ma non è tutto, un altro esempio di ottima riuscita dei metodi Enpa è stato il bull-terrier Pibe che, grazie a tanta passione e inclusione, ha cambiato i suoi atteggiamenti di cane morsicatore.
«E’ arrivato in canile dopo che aveva mostrato comportamenti aggressivi nei confronti del padrone – ha specificato Alessio Serrau – Non è stato semplice trattare con lui, ma con le giuste attività si è aperto al mondo esterno creando delle relazioni. Devo dire che vederlo in totale tranquillità in mezzo alla gente è stato motivo di soddisfazione».
