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Enpa Merate, zooantropologia per animali più sani

Una ventata di aria fresca quella che ha portato all’interno del canile di via Ca’ Rossa la nuova associazione

Enpa Merate, zooantropologia per animali più sani
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Zooantropologia per animali più sani: l’Enpa e il nuovo approccio in canile.

«Per noi è importante lavorare con i cani, aiutarli e cercare delle interessanti innovazioni per educare l’animale». Parola di Alessio Serrau, uno dei nuovi educatori di amici a quattro zampe in servizio nel canile rifugio di Merate, dallo scorso gennaio passato in gestione alla sezione meratese dell’Enpa (Ente nazionale protezioni animali).

Enpa Merate, zooantropologia per animali più sani

Una ventata di aria fresca quella che ha portato all’interno del canile di via Ca’ Rossa la nuova associazione. Attraverso stimolanti novità, è stato raggiunto lo scopo di migliorare la qualità di vita dei trenta ospiti a quattro zampe. «Siamo più di una cinquantina di volontari ma abbiamo bisogno di tanta disponibilità e sostegno - ha spiegato Serrau con orgoglio - Pian piano continua la nostra crescita e soprattutto iniziamo, grazie all’avvento di Enpa della sezione di Merate, ad avere tantissime soddisfazioni e migliorie nei nostri rapporti con gli animali che gli altri canili ancora sottovalutano».

Ivano Vitalini è poi la figura centrale delle iniziative, una vera e propria colonna portante della cinofilia italiana che da sempre si occupa dell’educazione dei cani, affiancato dal responsabile degli educatori Serrau e da un team di istruttori appositamente formati: Natalia Raja, Roberta Roma, Cristina Ferrari e Federica Grillo. Alla squadra si aggiungono Michele Ciancimino, Silvana Benedetti - responsabile Enpa - e la naturopata Anna Tavecchio.

«Abbiamo creato un vero e proprio team con cui stiamo cercando di avviare su ogni animale un lavoro specifico con un approccio di tipo zooantropologico sistemico integrato, che piano piano permette a diversi cani di affrontare la vita da città, come quella con le persone o migliora il rapporto con gli altri cani - ha continuato Serrau - Gli amici a quattro zampe infatti hanno iniziato a essere presi in carico, dopo una prima valutazione di Ivano Vitalini, da sei educatori e per ognuno di loro viene pensato e portato avanti un percorso specifico e programmato».

Un grande lavoro di squadra

Con il metodo zooantropologico sistemico integrato gli educatori del canile approcciano i cani valutando le razze, le motivazioni di razza, la storia, i rapporti all’interno del canile, l’aspetto emotivo, le relazioni che ha: il tutto sta nel riuscire a far sentire il cane sempre in equilibrio, e analizzare paure e fobie. «Abbiamo sbloccato delle situazioni molto critiche grazie all’utilizzo di oli essenziali e fiori di Bach in base alle caratteristiche dei cani, così da stimolare a livello sensoriale e mentale i diversi emisferi celebrali, permettendo una migliore acquisizione di competenze, apertura verso il mondo o verso le varie figure referenti, in modo da creare dei ponti per permettere un inserimento graduale anche a profili fobici o estremamente diffidenti» ha proseguito Alessio Serrau.

Il lavoro della naturopata viene svolto in sinergia con altre tecniche educative, come il Touch, che è un metodo di comunicazione non verbale con l’animale su tocchi, lavoro a terra e bendaggi. Anche questo ha portato benefici a molti cani. E così anche le adozioni vanno a gonfie vele, come sottolineato in ultima battuta dall’educatore: «Siamo orgogliosi del nostro lavoro e dalle soddisfazioni che i nostri cani ci regalano».

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