Don Carlo Pirotta ha fatto il suo ingresso ufficiale a Missaglia
Il religioso è stato accolto con una Messa solenne domenica pomeriggio nella Basilica di San Vittore
E’ stato fra gli applausi, in una chiesa gremita, che don Carlo Pirotta ha fatto il suo ingresso ufficiale in comunità domenica pomeriggio. A celebrare la Messa di accoglienza monsignor Maurizio Rolla, accompagnato da don Bruno Perego, ex parroco di Missaglia, don Stanislao Brivio, don Guido Limonta, don Andrea Scaltritti e don Albino Mandelli. Presenti fra i numerosi fedeli anche il sindaco Paolo Redaelli, la vice Donatella Diacci, gli assessori e i consiglieri comunali, nonché le forze dell’ordine, diversi esponenti delle associazioni locali e Alessia Borroni, sindaco di Seveso, dove don Carlo è stato parroco per diversi anni prima di trasferirsi a Missaglia.
Don Carlo Pirotta: "A Missaglia ho trovato il sorriso e il desiderio di camminare insieme"
Il religioso si è rivolto con affetto ai numerosi fedeli presenti, da cui, dopo il suo arrivo in paese a settembre, don Carlo ha già avuto modo di farsi conoscere e apprezzare: "Voglio ringraziare di cuore tutti voi perché mi sono sentito veramente accolto a braccia aperte. A Missaglia ho trovato il sorriso e il desiderio di camminare insieme. A volte le letture delle Messe possono sembrare drammatiche - ha affermato il religioso durante l’omelia - ma in realtà contengono sempre la speranza: noi siamo dei pellegrini che hanno una meta ben precisa. Un parroco ha il compito di essere colui che cerca di coltivare e vivere insieme al suo popolo la speranza, aiutando i fedeli a combattere le malattie che possono indebolirla. Prima di tutto, la paura, che uccide la speranza. Oggi viviamo in un mondo dove tutto sembra farci paura: la guerra, la pandemia, le invasioni. La seconda malattia è il risentimento, che ci costringe a vivere di malinconia e nostalgia, rendendoci perduti. Dobbiamo superare il risentimento e ricordarci che il meglio è davanti a noi e che siamo chiamati a vivere la speranza. La terza malattia è la rassegnazione, che a volte viene scambiata per fede, ma non è così. Solo vincendo la paura, il risentimento e la rassegnazione saremo veramente gente di fede e per voi sarò un buon parroco se vi aiuterò in questo percorso, per fare in modo che per voi ci sia sempre l’occasione di riscatto".
La parole del sindaco Redaelli: "Le auguro di trovare un terreno fertile"
Anche il primo cittadino ha voluto accogliere ufficialmente don Carlo, presenziando per tutta la durata della solenne cerimonia con la fascia tricolore: "Come lei, anche io mi sono appena insediato - ha sottolineato il primo cittadino nel suo discorso di benvenuto - In queste settimane in cui abbiamo condiviso la vita a Missaglia, ho avuto modo di apprezzare il suo modo di porsi, sempre disponibile e che mette a proprio agio: credo sia questo un bel modo di accogliere e di farsi conoscere dai missagliesi. Ho visto anche il suo lato social e avevo già letto che era conosciuto come il “prete social”. Ho apprezzato l’uso che fa di Facebook quale bacheca virtuale e credo che i tempi attuali richiedano educatori e pastori che stiano al passo, che usino i mezzi usati anche dalla gente, per poterla raggiungere e sintonizzarsi con la comunità. Conterà la forza e la volontà di stare con noi ed è questo l’augurio che le faccio: che possa trovare quel terreno fertile, quell’ambiente favorevole da permetterle di realizzare una sinergia a favore di tutti i missagliesi".