Una storia assurda

Dimentica il bancone al mercato, ambulante multato per abbandono di rifiuti

Disavventura con la Polizia Locale di Merate per un venditore residente ad Arcore

Dimentica il bancone al mercato, ambulante multato per abbandono di rifiuti
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Nel riordinare la sua merce, tra cinture, sciarpe e berretti di lana, oltre che gli attrezzi del mestiere raccolti e stipati nel furgone già pronto per il giorno successivo, si è dimenticato di recuperare un banco di lavoro che aveva chiuso e poi lasciato appoggiato a un albero.

Una svista costata cara a Luciano Silva, 74 anni, ambulante del mercato settimanale di Merate da 15 anni, residente ad Arcore, a Cascina del Bruno, multato incredibilmente dalla Polizia locale di Merate con una sanzione di 167 euro.

L'accusa? Abbandono di rifiuti. Per i ghisa meratesi, la dimenticanza di Silva è da considerarsi un illecito.

Incredibile sanzione

Le giustificazioni fornite non sono bastate a evitare la sanzione all'ambulante, che ora ha intenzione di portare il Comune in tribunale.

Una vicenda, già così, al limite dell'assurdo. Ma le sorprese, dato anche il periodo, non finiscono qui.

"Sono passate quattro settimane da quando ho dimenticato il mio banco al mercato di Merate (era il 26 novembre, ndr) - il racconto del commerciante - Quel giorno sono stato quasi l'ultimo ad andare via, avevo una certa premura perché dovevo passare dal meccanico. Il tavolo l'avevo appoggiato a un albero nel sistemare le mie cose. Era un banco ancora in buono stato, aveva solo la plastica del piano un po’ rotta. Ma non l'ho certo abbandonato. Me lo sono semplicemente scordato nella fretta".

Il racconto dell'ambulante

Trascorsa una settimana, Silva con il suo furgone e la sua merce torna in piazza Prinetti e occupa come ogni martedì, da 15 anni lo ripetiamo, la sua piazzola nei pressi della banca Intesa Sanpaolo.

"Mi sono reso conto di aver smarrito un pezzo del mio bancone solo giorni dopo - prosegue l'ambulante - Non ci ho dato molta importanza, convinto che non l'avrei più recuperato. Tuttalpiù, ho pensato, ho perso 30 o 40 euro di tavolo. Quando sono tornato, il martedì dopo, stavo preparando la postazione quando i vigili passano e chiedono a me e ai miei "vicini" se la settimana prima avevamo dimenticato della spazzatura. Lì per lì non ho capito a cosa si riferivano, ho chiesto spiegazioni e hanno indicato uno dei miei banconi. Solo a quel punto mi è venuto in mente del mio dimenticato la settimana prima. Ho spiegato agli agenti che lo avevo dimenticato. Senza darmi troppe spiegazioni, alla fine, mi hanno chiesto i documenti".

Quel bancone l'ho solamente dimenticato, mica abbandonato... "

Il verbale di multa, 167 euro di sanzione, è stato consegnato tra le mani dell'ambulante il martedì successivo, 10 dicembre, direttamente al mercato.

 

"Quella che è stata una dimenticanza la considerano abbandono di rifiuti - ha lamentato ancora incredulo Silva - Il giorno stesso mi sono recato in Municipio, chiedendo di incontrare il sindaco. Ci ho riprovato la settimana successiva (martedì 17 dicembre, ndr) ma un'impiegata mi ha spiegato che il sindaco non poteva farci nulla. Sono tornato al mio lavoro e ho incrociato di nuovo la Polizia locale. A quel punto ho chiesto almeno di poter recuperare il tavolo e mi è stato risposto di rivolgermi all'Ufficio tecnico». E qui viene il bello. «Ho parlato con un'impiegata la quale si è dovuta confrontare con alcuni suoi colleghi - prosegue il racconto dell'ambulante - Ho aspettato un po' e alla fine mi sono sentito rispondere che il tavolo ormai era stato smaltito in discarica e non potevano più recuperarlo".

Spiazzato dalla triste fine fatta fare al suo banco di lavoro, l'ambulante a quel punto si è ulteriormente convinto ad andare fino in fondo a questa bizzarra storia.

"Potrei capire se avessi lasciato un sacco di spazzatura - lo sfogo di Silva - Ma così non è stato ed è per questo che non intendo pagare la multa. Viste le risposte che ho ricevuto in Comune, sono seriamente intenzionato a rivolgermi al Giudice di pace per chiudere la faccenda e cercare di far valere le mie ragioni".

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