Lo sfogo

Degrado nelle case Aler di Osnago: "Siamo abbandonati a noi stessi"

I residenti si sono uniti e hanno già raccolto le firme per chiedere un intervento urgente

Degrado nelle case Aler di Osnago: "Siamo abbandonati a noi stessi"
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Erba alta più d’un metro, muri scrostati, il cancello rotto che resta aperto anche di notte, incrostazioni e persino topi e bisce che gironzolano nel cortile.
E’ una situazione di degrado difficile da raccontare quella in cui vivono i condomini della palazzina Aler al civico 4/2 di via Giotto a Osnago. Diciotto famiglie, coppie con figli e anziani soprattutto, tutte costrette a un contesto di degrado e fatiscenza.

Degrado nelle case Aler di via Giotto a Osnago

«Le condizioni di queste palazzine non sono mai state ottimali, ma nel tempo la situazione è degenerata e negli ultimi mesi siamo stati lasciati allo sbando in una maniera vergognosa - esordisce una residente che abita nella palazzina da diversi anni - L’erba non viene tagliata da ottobre, anche se il contratto della manutenzione prevede un minimo di due tagli annuali. Al piano terra c’è addirittura un balcone che è stato invaso dalle piante».
Ma la crescita incontrollata del verde è solo uno dei tanti problemi con cui gli inquilini devono confrontarsi quotidianamente: «Quando si fulminano le luci esterne ci dobbiamo arrangiare a nostra spese. Il portoncino di ingresso è stato sistemato in maniera approssimativa, mentre il cancello esterno non si chiude più da tempo. I citofoni entrano in funzione solo quando si schiaccia il tasto per aprire, quindi prima facciamo entrare le persone e poi capiamo chi sono».
A questo si aggiungono i problemi della muffa nelle case, l’umidità e le infiltrazioni che crepano l’intonaco esterno, le finestre aggiustate con lo scotch, le mattonelle del vialetto esterno che si sollevano e un paio di tombini fuori livello e pericolosi. «Per non parlare dei topi e delle bisce che girano nei prati, io sono costretta a tenere il cane in braccio» aggiunge un’altra residente decisamente infastidita dalla situazione, che sembra non risolversi mai.

"Nessuno ci risponde, siamo abbandonati a noi stessi"

«Abbiamo contattato Aler più volte: o non ci rispondono, o ci rimpallano da un ufficio all’altro o ci liquidano dicendo che sono già a conoscenza dei problemi. Qui però non si vede mai nessuno, non sono mai stati fatti sopralluoghi per capire in che condizioni viviamo - si sfoga ancora la prima inquilina - Siamo abbandonati a noi stessi, eppure io l’affitto lo pago regolarmente. E’ demoralizzante a livello umano essere trattati così solo perché viviamo nelle case popolari».
Così, dopo aver chiesto aiuto in Comune e in particolare all’assessore ai Lavori pubblici Felice Rocca, che si è attivato per sollecitare Aler, un’inquilina ha contattato Ats, segnalando un rischio per la salute pubblica, anche e soprattutto per la presenza di amianto sul tetto. «In questi giorni ho raccolto le firme degli altri residenti per cercare di fare una segnalazione congiunta con tanto di raccolta firme. Mi spiace dirlo, ma questa è una cosa schifosa, non possiamo andare avanti così» ha concluso la donna.
L’Amministrazione comunale, seppur non coinvolta nella gestione degli immobili, è comunque intervenuta per cercare di tutelare i residenti di via Giotto.
«Abbiamo già sollecitato Aler e continueremo a farlo affinché ripristini e poi mantenga il decoro e la pulizia che quegli inquilini meritano» ha assicurato l’assessore Rocca.
E, se non dovesse bastare, pare proprio che i residenti, ormai esasperati, siano pronti a dar battaglia.

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