Dalla parte dei nonni: come evitare la trappola dei truffatori
L'incontro, organizzato dal Giornale di Merate e Primamerate.it in collaborazione con l'Arma dei Carabinieri, ospitato nella mattinata di mercoledì 27 settembre nella sala civica Fratelli Cernuschi di Merate
Dalla parte dei nonni, ecco come evitare la trappola dei truffatori. L'incontro, organizzato dal Giornale di Merate e Primamerate.it in collaborazione con l'Arma dei Carabinieri, ospitato nella mattinata di mercoledì 27 settembre nella sala civica Fratelli Cernuschi di Merate.
Dalla parte dei nonni, il sindaco Panzeri: "Chi mira agli anziani è un meschino"
Tanti i «diversamente giovani» presenti all’incontro informativo ospitato dalla sala civica Fratelli Cernuschi di viale Lombardia. Moderato dal caporedattore Matteo Scerri, l’evento ha avuto come relatore principale il luogotenente della Compagnia dei Carabinieri di Merate Edonio Pecoraro, il quale ha svelato nel dettaglio quali sono le truffe più ricorrenti sul nostro territorio, fornendo informazioni utili e stratagemmi da mettere in atto per non cadere nella trappola dei malfattori.
Un invito raccolto anche da alcuni amministratori comunali presenti in sala, tra cui il sindaco di Cassago Roberta Marabese, l’assessore ai Servizi sociali di Merate Franca Maggioni, quello di Cernusco Antonio De Luca e il sindaco di Merate Massimo Panzeri.
Proprio al primo cittadino meratese è spettato l’intervento introduttivo. «Il tema è sicuramente interessante e riguarda una fascia di popolazione, quella dei nonni, estremamente preziosa per le nostre famiglie – ha sottolineato Panzeri – I reati sono tutti da condannare, ma chi volutamente prende di mira gli anziani oltre che delinquente è un meschino. Dobbiamo fare il possibile per stroncare sul nascere ed eliminare questi comportamenti e questi individui dai nostri territori».
Il luogotenente Edonio Pecoraro: "Non fidatevi di nessuno e per qualsiasi dubbio chiamate il 112
Due le frasi che si sono sentite rivolgere con più frequenza dal luogotenente Pecoraro alla platea di anziani: non aprire a nessuno la porta di casa e per qualsiasi dubbio chiamare il 112. «Meglio non fidarsi di nessuno, nemmeno di chi si presenta vestito da carabiniere – ha spiegato il luogotenente – E’ già successo che i truffatori si presentino in divisa. Sicuramente non lo fanno a bordo di auto con le livree ufficiali, la maggior parte delle volte sono in borghese o al massimo con una pettorina con scritto ‘Carabinieri’. Tutte le forze dell’ordine hanno una divisa riconoscibile, ma soprattutto non si presentiano a casa delle persone senza un vero motivo. Perciò se vi succede, chiamate il 112: l’operatore vi saprà dire se si tratta di un carabiniere vero oppure no».
Al citofono di casa potrebbero presentarsi svariate figure, dal falso impiegato comunale o al tecnico dell’acqua che della rete idrica probabilmente conosce ben poco. «Nessun ente o compagnia vi manderà mai un loro incaricato senza prima avvisarvi – ha proseguito l’ufficiale dei Carabinieri di Merate – Non credete loro nemmeno quando vi viene detto che il gestore delle vostre utenze ha dei soldi da restituirvi: sicuramente non lo fanno mandandovi qualcuno a consegnarvi dei contanti».
Pecoraro ha quindi chiesto agli anziani di prestare la massima attenzione anche per strada, a chi si avvicina proponendo di sottoscrivere contratti. «Non firmate nulla – è stato il monito del luogotenente – Ricordatevi che ogni contratto sottoscritto va onorato e avete solo sette giorni di tempo per mandare tramite raccomandata la rescissione. Le ultime truffe di questo tipo che abbiamo sentito sono arrivate addirittura a 12mila euro».
In certe situazioni occorre usare l’arma del cinismo, anche quando i truffatori cercano di colpire al cuore, facendo credere che un famigliare è in difficoltà. «Magari vi hanno seguiti per un certo periodo e sanno come si chiamano i vostri cari – ha spiegato Pecoraro – Se qualcuno vi dice che vostro figlio non sta bene, oppure che deve pagare una determinata somma per dei debiti che ha contratto per fare dei lavori in casa, com’è successo di recente, cercate di mettervi voi per primi in contatto con il parente. Sarà lui a confermarvi il problema oppure negarlo».
L’invito di Pecoraro, prima di lasciare spazio agli altri interventi, è stato ancora una volta quello di «non fidarsi di nessuno» e «contattare il 112 per qualsiasi dubbio».
Auser e Cna Lario Brianza ospiti dell'iniziativa
Ospite dell’evento organizzato dal nostro giornale mercoledì mattina anche la sezione Auser Filo d’Argento Meratese con sede a Paderno d’Adda, che con i suoi volontari è dalla parte dei nonni quotidianamente.
«Sono circa 4mila le persone che settimanalmente, in tutta la provincia di Lecco, l’Auser contatta attraverso il servizio di telefonia sociale – ha spiegato Betty Mapelli, presidente della sezione meratese dell’associazione – Di recente abbiamo stipulato una nuova convenzione con il Comune di Merate e avvisato 900 anziani che riceveranno una telefonata di cortesia che li informerà di questo progetto. Nelle conversazioni che abbiamo con gli anziani, specialmente se soli, ricordiamo sempre di prestare attenzione alle truffe. Ci è capitato di consolare persone raggirate che magari piangono al telefono; è una cosa che a noi volontari fa veramente molto male».
Tra gli ultimi interventi dell’incontro anche quello di Franco Pozzoni, membro del direttivo del Cna del Lario e della Brianza, la Confederazione Nazionale dell'Artigianato. «Di professione mi sono sempre occupato di manutenzione di impianti termici – ha raccontato Pozzoni – Quello che posso dire è che la mia azienda, così come quelle che fanno parte della nostra Confederazione, quando hanno necessità di effettuare sopralluoghi o interventi a casa di qualcuno invia una lettera raccomandata almeno quindici giorni prima. Anche il mio invito è quello di diffidare da chi si presenta da voi senza nessun preavviso».
Infine, Pozzoni ha riportato un episodio accadutogli in prima persona qualche anno fa, quando si trovava al mare. «Due personaggi si sono avvicinati a me e mia moglie dicendoci di essere rimasti a piedi e di avere disperatamente bisogno di 50 euro per fare benzina – ha spiegato – Come ho aperto il portafogli, uno dei due ha allungato la mano provando ad arraffare il più possibile. Fortunatamente avevo giusto 50 euro». Il consiglio di Pozzoni, quindi, è stato quello di non tenere troppo contante in tasca e, piuttosto, non conservarlo tutto insieme.