"per ogni vita calpestata"

Dal Corno Birone al Resegone, sulle croci di vetta sventola la bandiera della Palestina

Una protesta silenziosa ma quanto mai d'effetto, firmata "un gruppo di persone stanche di stare ferme a guardare"

Dal Corno Birone al Resegone, sulle croci di vetta sventola la bandiera della Palestina
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Una protesta silenziosa ma quanto mai d'effetto, quella di un gruppo anonimo che non si identifica in alcuna associazione e che ha deciso di appendere la bandiera palestinese sulle croci di vetta delle montagne del Lecchese: sulla cima di Corno Birone, San Martino, Monte Barro, Cornizzolo, Due Mani, Monte Linzone, Magnodeno, Medale e Resegone sventola infatti la bandiera nera, bianca, verde e rossa.

Dal Corno Birone al Resegone, sulle croci di vetta sventola la bandiera della Palestina

"Con questa azione simbolica vogliamo dare voce al popolo palestinese e a tutte quelle
soggettività che non possono esprimersi e far valere i propri diritti perché vittime di ingiustizie,
oppressioni e abusi di potere": così scrivono, in una lettera inviata alla nostra redazione, "un gruppo di persone stanche di stare ferme a guardare", così si definiscono loro, dichiarando di non identificarsi in alcuna associazione.

È spiazzante vedere ogni giorno quanto gli interessi e il denaro abbiano assunto un ruolo nettamente più importante rispetto alle vite di migliaia di persone uccise senza alcun motivo, se non quello di voler vivere nella loro terra. Mentre l’attacco israeliano si intensifica e il numero delle vittime civili aumenta, l’Italia continua a mantenere un silenzio assordante, dimostrando un atteggiamento di indifferenza che contrasta con i principi fondamentali di giustizia e umanità di cui si vanta di essere portatrice.
Come se non bastasse, il nostro territorio, circondato da queste montagne sulle cui cime abbiamo deciso di far sventolare la bandiera palestinese, contribuisce in maniera attiva a supportare il genocidio in corso in Palestina: decine di aziende, infatti, continuano a nutrire e finanziare le guerre producendo armi e munizioni e traendo un grosso vantaggio economico nel farlo.

Fino a dove saremo disposti a spingerci per continuare a seguire i nostri esclusivi, e troppo spesso sporchi, interessi economici? Fino a che punto saremo capaci di voltarci dall’altra parte e continuare a camminare su queste montagne come se niente fosse? Quando torneremo a dedicare un nostro gesto e un nostro pensiero, le cose più autentiche e politiche che abbiamo, a favore di persone che non vengono ascoltate ma uccise, nel silenzio generale?

Non ci stiamo rivolgendo alle autorità o a enti specifici, abbiamo pretese più alte. Stiamo parlando con chiunque leggerà queste parole e che ci auguriamo prenderà qualche minuto delle prossime sere per guardarsi dentro e rispondere a queste domande.

Per ogni vita che viene messa in secondo piano e calpestata per la convenienza di pochi. Per chiunque non si trovi a proprio agio nel non pensare comune.

Nessun logo, nessuna associazione. Solo un gruppo di persone stanche di stare ferme a
guardare.

Palestina libera, sempre.

Di seguito le foto delle bandiere palestinesi appese alle croci sulle cime delle nostre montagne:

MONTE RESEGONE_2
Foto 1 di 13

Resegone

MONTE RESEGONE_1
Foto 2 di 13

Resegone

MONTE MEDALE
Foto 3 di 13

Medale

MONTE MAGNODENO_2
Foto 4 di 13

Magnodeno

MONTE MAGNODENO_1
Foto 5 di 13

Magnodeno

MONTE LINZONE
Foto 6 di 13

Linzone

MONTE DUE MANI
Foto 7 di 13

Due Mani

MONTE CORNIZZOLO
Foto 8 di 13

Cornizzolo

MONTE BARRO
Foto 9 di 13

Monte Barro

CROCIONE MONTE SAN MARTINO_2
Foto 10 di 13

San Martino

CROCIONE MONTE SAN MARTINO_1
Foto 11 di 13

San Martino

CORNO BIRONE_2
Foto 12 di 13

Corno Birone

CORNO BIRONE_1
Foto 13 di 13

Corno Birone

 

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