Anpi Lecco

Dal 25 aprile in rete le schede dei partigiani lecchesi

Ben 2105 profili di combattenti per la libertà saranno consultabili sul sito dell’Istituto storico per la Resistenza Pier Amato Perretta

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L’archivio dell’Anpi di Lecco, con le «Schede personali del Partigiano» sbarca in rete. Da   lunedì 25 aprile 2022, in occasione della Festa della Liberazione, ben 2105 profili di combattenti per la libertà saranno consultabili sul sito dell’Istituto storico per la Resistenza Pier Amato Perretta di Como (www.isc-como.org).

Dal 25 aprile in rete le schede dei partigiani lecchesi

La presentazione del progetto è avvenuta questa mattina, 22 aprile 2022, nella sede dell’Anpi lecchese, in via Mentana. "Il nostro archivio - ha spiegato il presidente del sodalizio Enrico Avagnina - custodisce 2105 Schede personali del Partigiano, raccolte nel 1945 dall’Ufficio Patrioti dell’Amg (Allied Military Government). Sono state tutte digitalizzate e adesso, grazie alla collaborazione con l’Istituto Perretta e con l’Anpi di Como (che già avevano inserito la documentazione inerente a circa 4mila combattenti dell’area comasca), i profili degli uomini e delle donne lecchesi che hanno lottato per la libertà saranno consultabili in rete".

 

Angelo De Battista ed Enrico Avagnina

 

I compiti statutari dell'Anpi

L’iniziativa, ha aggiunto il presidente, si inserisce nei compiti statutari del sodalizio che impongono di salvaguardare, conservare e fare conoscere la memoria della resistenza locale. "Queste schede sono conservate nel nostro archivio e già negli anni passati i nostri iscritti avevano compiuto un grosso lavoro scansionandole tutte. Si tratta di un censimento fatto nel 1945 ma i documenti sono rimasti sempre riservati, visionabili sono dai parenti stretti. Un materiale storico che ora potrà essere a disposizione o arricchito anche dalle scolaresche".
Avagnina si è poi tolto anche qualche sassolino dalle scarpe. "Qualcuno sostiene che Anpi non ha più diritto di rappresentare la Resistenza perché i testimoni diretti ormai sono morti. In realtà nei nostri archivi c’è la memoria di quanto è accaduto e oltre a questo imponente lavoro di tutela ci occupiamo anche della pubblicizzazione dei fatti storici e dell’attività didattica nelle scuole".

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L'archivio di Anpi Lecco

Ha aggiunto Angelo De Battista responsabile del progetto: "L’archivio risente del momento storico in cui è stato realizzato. Infatti venne richiesto ai partigiani di presentarsi volontariamente per la compilazione delle schede, ma non tutti lo fecero. Ci risulta che almeno una decina di storici combattenti lecchesi mancano all’appello come nel caso di Angela Locatelli Guzzi. In alcune circostanze questo è accaduto perché fecero parte di sacche di Resistenza fuori provincia: è il caso di Pierino Vitali che fu costretto a fuggire da Lecco dopo la battaglia di Erna e fu trucidato nel 1944, con altri 16 combattenti a Villeneuve (Valle d’Aosta)". Non mancano invece Vera Ciceri e il fratello Lino.

Angela Locatelli Guzzi
Vera Ciceri e il fratello Lino

Le schede del partigiano

Ogni scheda contiene le informazioni sugli uomini e le donne della Resistenza lecchese: oltre ai dati anagrafici anche la brigata di appartenenza (tanti fecero parte della Brigata Rosselli che operò in Valsassina e in Valtellina), l’inizio dell’attività partigiana. "Purtroppo ci sono dei limiti - ha aggiunto De Battista - per esempio sono state censite pochissime donne, sono circa il 6% degli schedati che salgono al 12% nel caso della Brigata Rosselli. Molti giovani, infatti, si rifugiarono sulle montagne della Valsassina e alcune delle loro madri fecero da collegamento e portarono i rifornimenti. Il numero limitato di donne presenti nell’archivio dipende probabilmente dal fatto che il censimento privilegiava l’aspetto militare della Resistenza e quindi i combattenti, tralasciando chi gestì tutta rete di sostegno alla lotta clandestina".

La Brigata Rosselli

La maggior parte dei partigiani proveniva dalla classe operaia

Con questa avvertenza e nella consapevolezza che c’è ancora molto lavoro da fare, le schede Amg degli uomini e delle donne della Resistenza lecchese da oggi sono in rete e diventano un utilissimo strumento per chiunque voglia guardare alla Resistenza anche partendo da chi erano, dal punto di vista personale e sociale, e conoscere così le donne e gli uomini che l’hanno combattuta. "La stragrande maggioranza dei partigiani lecchesi - ha aggiunto ancora De Battista - veniva dalla classe operaia. Molti di loro avevano dovuto lasciare il posto di lavoro in fabbrica perché indicati come agitatori".

Alcuni partigiani sul ponte vecchio

Un progetto aperto

Questa banca dati è un progetto aperto al contributo di tutti gli interessati. Chiunque abbia documenti o informazioni utili a integrarla, è invitato a farlo, scrivendo a segreteria@anpilecco.it precisando:
l’identificativo della scheda e il motivo che rende necessaria una correzione/integrazione. L’eventuale assenza della scheda di un partigiano (o una partigiana) di cui si abbiano elementi certi sulla partecipazione alla Resistenza.
Infine le schede individuali non possono essere pubblicate, nemmeno online, senza la preventiva autorizzazione del Comitato provinciale dell’Anpi di Lecco.

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