Da Villa Greppi alla Normale di Pisa: il riscatto di Yassir El Moutaoukal
Il 23enne di origine marocchina ma residente a Monticello ha fatto della sua passione per la chimica la leva per aprirsi sempre nuove porte
Da Villa Greppi alla Normale di Pisa. E’ una storia che parla di riscatto e di traguardi conquistati con le proprie forze quella di Yassir El Moutaoukal , 23enne di origine marocchina che ha fatto della sua passione per la chimica la leva per aprirsi sempre nuove porte.
Da Villa Greppi alla Normale di Pisa
Al momento vive proprio a Pisa, in un alloggio messo a disposizione della prestigiosa università, ma spesso torna a Monticello, dove ha passato gli anni di liceo, e a La Valletta Brianza, dove abitano i genitori, mamma Khaddouja e papà Hamid, e i due fratelli Adam e Ahmed, rispettivamente di 10 e 22 anni.
«Ho frequentato l’indirizzo chimico al Greppi - ha raccontato Yassir - Ho avuto dei professori molto bravi, ma in realtà ho iniziato a studiare seriamente solo dal terzo anno in avanti. Ero un po’ compromesso, diciamo, per il mio atteggiamento nei primi due anni di scuola e penso che questo abbia avuto un impatto sul mio voto di maturità. Mi sono diplomato con 75 e il presidente di commissione non mi ha lasciato nemmeno finire di esporre la mia tesina, perché diceva che era inventata. In realtà erano formule di matematica avanzata dello studioso indiano Ramanujan».
A segnare un cambiamento importante nella vita del giovane studente è stato l’incontro, a 15 anni, con la fidanzata Alessia: «Lei ha sempre avuto fiducia in me e mi ha sempre spronato a fare di meglio. Mi supporta anche ora, nonostante siamo lontani. E’ difficile, ma penso che il nostro rapporto si sia rafforzato».
Con un laurea in chimica teorica ormai imminente, a settembre, il 23enne guarda già al futuro con entusiasmo e speranza.
«Dopo la laurea mi trasferirò in Norvegia per tre anni per un Phd proposto dal mio attuale relatore. Ci concentreremo sui fenomeni che possono avvenire su delle molecole in una cavità ottica. Ho vinto anche la borsa di studio Marie Curie per un dottorato ad Amburgo: è molto prestigiosa, ma ho deciso di rinunciare per andare in Norvegia. Sono tutti passi importanti da fare, come lo è stato andare alla Normale».
Tutto è partito dalla olimpiadi della chimica
E proprio grazie a Villa Greppi Yassir ha sentito parlare per la prima volta dell’università d’eccellenza di Pisa: «Ho partecipato alle olimpiadi della chimica al liceo e sono riuscito ad arrivare fino alle fasi nazionali. In quell’ambiente, molto competitivo, ho sentito alcuni ragazzi parlare della Normale e ho deciso di voler provare a frequentarla. Non ho tentato subito il test d’ingresso dopo la maturità perché mi sembrava di avere delle lacune in matematica e fisica. Ho frequentato la triennale a Milano, mi sono preparato e sono stato ammesso per la magistrale a Pisa».
Una grandissima soddisfazione non solo per il 23enne, ma anche per la sua famiglia e la fidanzata, che non gli hanno mai fatto mancare l’appoggio e il sostegno.
«Già al liceo studiavo sui libri dell’università per prepararmi. Il presidente della commissione di maturità mi aveva detto che non sarei mai entrato alla Normale. A volte mi piacerebbe andare da lui e dirgli che si sbagliava. A Pisa mi sono ambientato bene, ho trovato molti amici e amiche. Ho deciso di non studiare soltanto, ma di permettermi di avere anche una vita sociale un po’ più rilassata di quella che avevo il liceo. Quando voglio divertirmi mi diverto, quando voglio studiare mi do da fare al mio massimo e quando devo affrontare un periodo particolarmente pesante chiedo ad Alessia di aiutarmi a organizzarmi. Non prendo mai decisioni importanti senza consultarla».
Yassir con la fidanzata Alessia
"Voglio fare per mio padre tutto quello che non può fare lui"
Oltre allo studio e ai grandi traguardi scolastici, però, quello che più conta per Yassir è di poter essere di esempio per i suoi fratelli e per i ragazzi che si trovano a vivere situazioni simili a quelle che lui ha dovuto affrontare.
«Mio padre era muratore, era la persona più forte che io abbia mai conosciuto, era veramente inarrestabile. Due anni fa, però, la sua salute è peggiorata: è malato e ora fa fatica a camminare. Voglio fare per lui tutti quei passi che non può più compiere da solo. Mia madre non lavora e abbiamo avuto momenti difficili. Io però ho vinto cinque borse di studio quando stavo a Milano e ora sono completamente autonomo. Mio fratello Ahmed ha fatto solo i primi anni di liceo, studiare non gli piaceva, quindi è andato subito a lavorare e ora ha comprato la casa accanto alla nostra. Se la mia famiglia sta bene è anche grazie a lui. Il mio fratellino è ancora un bambino, bisogna pensare soprattutto a lui».
Da sempre molto legato alla famiglia, il 23enne ha voluto esprimere tutta la propria gratitudine: «Ci tengo che i miei genitori sappiano che voglio molto bene a entrambi. Non è sempre stato facile, la nostra famiglia non aveva niente, ma ora va meglio. Voglio renderli sempre più fieri».
"Vorrei che i ragazzi come me capissero l'importanza dello studio"
Quando Yassir torna in Brianza, il pensiero è sempre lo stesso: «Vorrei che i ragazzi come me, quelli che si sentono di seconda categoria, capissero l’importanza dello studio. Ogni volta che torno vado al campetto di paese e fra un tiro e l’altro dico loro: “Non fare l’idiota, la tua famiglia si fa il culo per te. Sono venuti in Italia per darti una vita migliore, studia, può veramente cambiare tutto”. Ora per fortuna il razzismo non è più forte come prima, siamo sulla buona strada. Spero che questo mondo diventi sempre più aperto».