Covid, buone nuove dagli ospedali lombardi
I ricoverati sono in calo e lo stesso può dirsi per il numero di contagi
Ricoveri in calo in Lombardia e anche in Italia. Il monitoraggio settimanale sul Covid del ministero della Sanità porta quasi esclusivamente buone notizie.
Covid, buone nuove dagli ospedali lombardi
Nella settimana dal 24 febbraio al 2 marzo in Lombardia si sono registrati 45 decessi Covid, contro i 39 della settimana precedente. Il dato preoccupante di una settimana per il resto positiva perché vede una diminuzione dei ricoveri negli ospedali. In calo anche i contagi, tanto in provincia di Lecco che in quella di Bergamo. I ricoverati in terapia intensiva sono 8, stabili rispetto a 7 giorni fa, i ricoverati con sintomi (non in terapia intensiva): 174, contro i 201 della settimana precedente.
Tutti i dati al 2 marzo 2023
- Decessi da inizio pandemia: 45.558
- Dimessi guariti: 4.066.003;
- Tamponi totali: 45.093.021;
- Casi totali positivi: 4.118.413.
I dati per provincia
Di seguito l’incremento dei casi positivi per provincia tra giovedì 2 marzo e mercoledì 1 marzo:
Milano: 203 di cui 91 a Milano città;
Bergamo: 39 (54 sette giorni fa);
Brescia: 62;
Como: 24;
Cremona: 19;
Lecco: 20 (24 sette giorni fa);
Lodi: 17;
Mantova: 29;
Monza e Brianza: 64;
Pavia: 29;
Sondrio: 2;
Varese: 38.
La situazione in Italia
In Italia dal 24 febbraio al 2 marzo si sono registrati 26.684 nuovi casi Covid, in calo del 9,4% rispetto alla rilevazione precedente. I decessi in 7 giorni, invece, sono stati 228, registrando una riduzione del 6,6%. Torna a scendere anche il tasso di positività: si attesta al 5%, con una variazione di 0,8 punti percentuali in meno rispetto alla settimana precedente.
L'incidenza settimanale prosegue la sua lunga discesa e nel periodo 24 febbraio-2 marzo si attesta a 45 casi ogni 100mila abitanti. In salita l'indice Rt per la terza settimana consecutiva; sfiora la soglia epidemica. Nel periodo 8-21 febbraio è stato pari a 0,94. Ospedali: il tasso di occupazione in terapia intensiva segna una crescita marginale dall'1,3% all'1,4%, mentre i posti occupati in area medica rimangono stabili al 5,2%.