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Claudio Ghezzi e Monica Casiraghi: una grande serata per due grandi missagliesi

Giovedì nel salone polivalente dell’oratorio di Missaglia, DF Sport Specialist e Bellavite hanno portato sul palco le storie di due grandi sportivi.

Claudio Ghezzi e Monica Casiraghi: una grande serata per due grandi missagliesi
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Ricordi, storie raccontate dagli amici, emozioni in parole e musica: tutto per raccontare la storia di un'atleta straordinaria, Monica Casiraghi, e un alpinista altrettanto straordinario che non c'è più, "tradito" da quelle montagne che amava tanto, ovvero Claudio Ghezzi. Era stata preannunciata come una serata speciale e così è stato. Giovedì nel salone polivalente dell’oratorio di Missaglia, DF Sport Specialist e Bellavite hanno portato sul palco le storie di due grandi sportivi, originari di Missaglia.

Il ricordo di Claudio Ghezzi

In un salone gremito di gente, come non mai, a conferma dell’affetto e dell’amicizia per questi due grandi dello sport, si è tenuta una serata a tratti toccante ed emozionante, accompagnata dalle voci del Coro Brianza che si è esibito in una performance di alto livello. Un evento “A tu per tu con i grandi dello sport” per presentare il libro “Il Claudio della Grigna” dedicato a Claudio Ghezzi, vittima di un incidente in montagna lo scorso 12 giugno, e “La corsa non è il tuo sport” di Monica Casiraghi, scritto con Anna Masciadri, entrambi pubblicati da Bellavite Editore. Due biografie dedicate a due grandi dello sport che sono nel cuore degli sportivi e degli appassionati di montagna.

La serata si è aperta con il saluto del sindaco di Missaglia Paolo Redaelli, che ha ricordato con sincero affetto i suoi due concittadini, ringraziando per l’organizzazione dell’evento. A seguire, Flavio Ronzoni, che ha curato il libro dedicato a Claudio Ghezzi, ha invitato a salire sul palco Vincenzo Torti, ex Presidente CAI, Luigi Brambilla, Presidente CAI Missaglia e Roberto Monguzzi, Presidente CAI Milano.

Nelle loro parole tutto l’affetto e il ricordo di Claudio, persona semplice ed essenziale, che ha lasciato una traccia indelebile nel cuore di chi lo ha conosciuto e incontrato sui sentieri della sua amata Grigna. “Ricordare significa riportare al cuore” ha affermato Vincenzo Torti e così è stato per tutti coloro che sono saliti sul palco per condividere un loro ricordo di Claudio.

A partire dalla nipote Eleonora, da Alex Torricini del Rifugio Brioschi, la seconda casa di Ghezzi e dove ora c’è una targa in suo ricordo, da Paolo Bellavite e Sergio Longoni, amici di lunga data, anche loro commossi nel ricordare che splendida persona era Claudio, e infine le parole dell’alpinista Mario Panzeri che ha ricordato gli incontri con Claudio sul Grignone. Un momento di grande emozione è stato l’esecuzione del brano “Il Signore delle Cime” cantato dal Coro Brianza con il coinvolgimento del pubblico in sala, da brividi.

Monica Casiraghi, atleta straordinaria

Dal ricordo emozionante di Ghezzi, alla presentazione de “La corsa non è il tuo sport”, titolo della biografia di Monica Casiraghi, scritto con Anna Masciadri. Sul palco Monica e Anna hanno dialogato e svelato al pubblico, alcuni episodi, anche curiosi, della carriera sportiva dell’atleta di Missaglia.

Dalla sua prima maratona, che scelse di correre a New York, alla vittoria ai Campionati Mondiali 100 km a Taiwan, fino al suo ruolo attuale di allenatrice della nazionale di ultra maratona. Per tornare poi alla frase, che ha dato il titolo al libro, “la corsa non è il tuo sport”: una frase che Monica bambina si era sentita dire nei suoi primi approcci allo sport … “Quella frase, anziché demotivarmi, è stata benzina per i miei sogni.” Una lunga carriera sportiva, coronata da risultati di grande prestigio e sempre con il sorriso. “Ho vissuto lo sport con leggerezza, anche quando correvo per una medaglia per la Nazionale mi impegnavo, certo, ma correvo per divertirmi. Questo è sempre stato ed è tuttora il mio obiettivo.” Mai mollare, crederci sempre è il leitmotiv che emerge dal racconto di Monica. La storia di un sogno che si è avverato grazie alla caparbietà, e anche grazie alla sua famiglia che l’ha sempre sostenuta nel percorrere la sua strada. “I miei quando tornavo dalle gare non mi chiedevano il risultato, mi chiedevano solo: ti sei divertita?”.

Ed è questo quello che conta secondo Monica ed è il messaggio, che più di una volta durante la serata sottolinea, soprattutto per i giovani presenti in sala: “divertitevi, fate le cose con passione. Non è stato facile vincere, non dico che non ci voglia impegno e che tutto viene facile, anzi. Dietro alle mie vittorie ci sono stati tanti sacrifici e fatica.” Cosa serve? “Testa e determinazione”.
La strada non è sempre facile, spesso è lastricata di ostacoli sportivi e da quelli che la vita pone davanti a molti di noi. L’invito di Monica è stato chiaro: “non mollare mai: io sono l’esempio”, un invito che vuole essere di ispirazione a tutti i bambini e ragazzi che hanno un sogno.

Sul palco l’abbraccio di Monica con Sergio Longoni, che nella prefazione scrive: “Cominciò con un puntino tremolante alla luce che saliva rapido verso il Grignone”.

 

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