I dati

Biotestamento in provincia di Lecco: +60% di depositi, 49 Comuni ancora muti

Il monitoraggio della Cellula Coscioni evidenzia ritardi nell’informazione sul biotestamento

Biotestamento in provincia di Lecco: +60% di depositi, 49 Comuni ancora muti

Biotestamento in provincia di Lecco: +60% di depositi, 49 Comuni ancora muti. Nei mesi scorsi, la Cellula Coscioni di Lecco ha realizzato un nuovo monitoraggio sui depositi delle Disposizioni Anticipate di Trattamento (DAT), meglio conosciute come “biotestamento”, e sul livello di informazione fornita dai Comuni ai propri cittadini.

Dall’indagine emerge che i depositi in provincia di Lecco sono saliti a 1.666, registrando un incremento del 60,5% rispetto alla precedente rilevazione del marzo 2022. Tuttavia, la situazione relativa all’informazione resta critica: soltanto 10 Comuni su 84 mettono a disposizione informazioni corrette, chiare, complete e facilmente accessibili sui propri siti web, mentre 49 Comuni non forniscono alcun tipo di indicazione. Il fenomeno appare addirittura peggiorato rispetto al passato, probabilmente a causa della riorganizzazione dei siti istituzionali, che ha comportato la rimozione di pagine informative precedentemente esistenti.

Biotestamento in provincia di Lecco: +60% di depositi, 49 Comuni ancora muti

A peggiorare il quadro, 15 Comuni trasmettono informazioni errate, come l’obbligatorietà della nomina del fiduciario, la necessità della sua presenza fisica al momento del deposito, richieste di rimborsi spese o modulistica “non neutra”. Rimane quindi alta l’incertezza su come siano gestite le procedure nei 49 Comuni privi di indicazioni.

Secondo la Cellula Coscioni, la lenta diffusione della consapevolezza del diritto di scelta garantito dalla legge 219/2017 è direttamente legata alla carenza di comunicazione istituzionale. “Nei Comuni dove abbiamo organizzato incontri informativi, i depositi sono aumentati dell’83%, rispetto al +51% registrato altrove”, spiegano i promotori dell’indagine.

“Un diritto nascosto equivale a un diritto negato”, sottolinea la Cellula Coscioni, che annuncia la prosecuzione delle attività di informazione e monitoraggio, a partire da un nuovo sollecito ai Comuni della provincia affinché garantiscano un’adeguata informazione ai cittadini sul servizio previsto dalla legge 219/2017.