L'analisi della Cisl

Aumentano le dimissioni dei lavoratori, calano le vertenze sindacali

Nel 2022 si è assistito ad un crollo del numero di pratiche relative alle procedure concorsuali

Aumentano le dimissioni dei lavoratori, calano le vertenze sindacali
Pubblicato:

E’ aumentato in maniera significativa il numero delle dimissioni dal posto di lavoro e diminuito il numero delle vertenze. E’ quanto emerge dal report annuale presentato, questa mattina mercoledì 29 marzo 2023,  da Antonio Mastroberti, responsabile dell’ufficio vertenze della Cisl di Monza Brianza e Lecco e dal segretario Roberto Frigerio.

Un mercato del lavoro dinamico

"Rispetto al passato abbiamo a che fare con un mercato del lavoro molto più dinamico - ha spiegato Mastroberti - L’idea che un dipendente potesse entrare in un’azienda e ci restasse tutta la vita, è superata. I millennials hanno una cultura del lavoro diversa: cercano un’occupazione che non sia onnicomprensiva ma che consenta una maggiore conciliazione con le altre attività".

 

Recuperati 8 milioni di euro

Durante l’anno 2022 l’Ufficio Vertenze Cisl Monza Brianza Lecco ha recuperato per i lavoratori assistiti 8milioni e 579mila euro (di cui 6 milioni circa in provincia di Monza e Brianza e 2 milioni e 579mila in Provincia di Lecco). Di questa cifra 5 milioni 839mila sono stati recuperati per pratiche di fallimento e 2 milioni e 740mila per vertenze, con un incremento del 30% circa rispetto al 2021. Complessivamente la Cisl ha assistito 3.328 lavoratori (1121 a Monza, 1399 a Lecco, 339 a Seregno, 81 a Merate e 388 a Vimercate). Entrando nel dettaglio ci sono state 1715 dimissioni; 680 vertenze (di queste 256 su Lecco e 424 su Monza Brianza) contro le 655 del 2021. E poi 572 conciliazioni, 223 consulenze e 138 fallimenti.

Più dimissioni e meno vertenze

"Salta subito all’occhio la riduzione del numero di vertenze rispetto al passato - ha aggiunto Mastroberti - ce ne sono state 807 nel 2018, 820 nel 2019, 605 nel 2020 e poi negli ultimi due anni 655 e 680. Le ragioni della diminuzione sono da ricercare innanzi tutto nelle modifiche legislative intervenute negli ultimi anni. È infatti azzerato il contenzioso relativo ai contratti a termine che sono stati completamente liberalizzati e le aziende li possono utilizzare per i primi dodici mesi senza dover indicare alcuna causale, rendendo così il ricorso infondato. Si è molto ridotto anche il contenzioso relativo ai licenziamenti, questo perché per alcuni dipendenti - in prevalenza stranieri - il rivendicare i propri diritti mette a rischio la possibilità di continuare a lavorare. Più in generale, ci sono lavoratori costretti ad accettare condizioni di irregolarità, impossibilitati a rivendicare i propri diritti".

Il contenzioso è più diffuso nel settore dei servizi

Come sempre il contenzioso è più diffuso nel settore dei servizi, dell'edilizia, dei trasporti o nelle piccole aziende metalmeccaniche. Nella ristorazione è frequente che i dipendenti vengano inquadrati ed assunti per un numero di ore inferiori, pagati con un importo mensile forfettario in parte in nero. "335 vertenze sono state attivate nel settore del terziario, 158 dei metalmeccanici, 59 dei somministrati e 57 degli edili. Con l'introduzione del Jobs Act, che prevede risarcimenti più bassi rispetto al passato, è più facile che, invece che affrontare una vertenza, le parti si accordino e risolvano attraverso una conciliazione. Solo l'anno scorso abbiamo sottoscritto 572 conciliazioni (di cui 88 su Lecco e 484 su Monza Brianza), prevalentemente per la risoluzione del rapporto di lavoro".

Le dimissioni

Ci sono poi fenomeni nuovi che hanno modificato il mercato del lavoro. "Sempre più spesso abbiamo lavoratori che si dimettono per cambiare lavoro. Le ragioni non sono solo di natura economico/ professionale, ma anche per avere un lavoro che consenta una maggiore conciliazione con le esigenze familiari. Anche l'anno scorso abbiamo assistito 1.715 lavoratori che si sono dimessi (di cui 938 su Lecco e 777 su Monza Brianza) - aggiunto ancora Mastroberti - Il numero più elevato nel settore del terziario: ben 671. Seguono i settori metalmeccanico, 362; edile, 150; somministrato, 149; trasporti, 91; tessile-chimico, 66; alimentare 53; socio sanitario 30, scuola 19; poste 1".

Meno procedure concorsuali

Nel 2022 si è assistito ad un crollo del numero di pratiche relative alle procedure concorsuali: 124 nel 2022 (di cui 57 su Lecco e 67 su Monza) contro le 415 del 2021. «L’andamento è in linea con il trend che dal 2015 vede una riduzione delle aziende dichiarate fallite. Oltre al trend positivo fatto registrare dall’economia italiana negli ultimi due anni, sul numero dei fallimenti ha sicuramente impattato l’entrata in vigore, dallo scorso luglio, della nuova legge “Codice della crisi d'impresa e dell'insolvenza” che ha lo scopo di scongiurare proprio i fallimenti". Lo scorso anno i fallimenti sono stati: 70 il settore turistico; 61 quello metalmeccanico; 11 il settore agricolo, 7 il settore chimico e altrettanti il settore dei trasporti e infine 6 l’edilizia.

Seguici sui nostri canali