UN'IMPRESA DEGNA DI NOTA

Augusto Cogliati, da Merate fino a Capo Nord in bici

Merate - Capo Nord in bicicletta è un viaggio, un’esperienza di vita e una prova da superare: ben 4.280 km in 26 giorni.

Augusto Cogliati, da Merate fino a Capo Nord in bici
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«Il mondo è come un libro, e chi non viaggia ne conosce solo una pagina» diceva Sant’Agostino.

Merate - Capo Nord in bicicletta è un viaggio, un’esperienza di vita e una prova da superare: Augusto Cogliati ha percorso ben 4.280 km per affrontare questa impresa in 26 giorni.

Augusto Cogliati si è raccontato a Cernusco

Nel pomeriggio di sabato 12 novembre, la biblioteca di Cernusco ha ospitato l’incontro dal titolo «Merate-Capo Nord. Solitaria in bicicletta di Augusto Cogliati» promosso dall’Auser Insieme di Cernusco in cui il protagonista si è raccontato, anche con l’ausilio del suo documentario, nella storica impresa.

«Sono felice di vedervi in numerosi - hanno detto il vicesindaco Renata Valagussa e l’assessore alla Cultura Pietro Santoro - oggi ospitiamo un uomo che in solitaria ha attraversato 12 nazioni partendo dalla Torre di Merate per raggiungere la città abitata più a nord del mondo».

Fatica, passione, determinazione, tutte qualità che sicuramente non mancano ad Augusto Cogliati nato a Merate il 24 maggio 1938. Dal 1970 al 1975 è stato consigliere comunale, delegato allo Sport e nel 1971 ha fondato il Gruppo Sportivo ciclistico amatoriale Ar.Co, affiliato alla Federazione Ciclistica Italiana.

Soddisfazione e fatica, imprese degne di nota

«Sono molto soddisfatto delle mie esperienze in sella alla bicicletta - ha raccontato con fierezza Cogliati - Ho compiuto quest’impresa dal 14 giugno al 9 luglio 1998, ma prima mi sono avventurato in lungo e in largo per l’Italia e l’Europa. La mia prima esperienza è stata a 17 anni quando, per vedere il mare, ho fatto Merate - Genova, per poi dare il via a viaggi sempre più lunghi. I 1.700 km di Merate-Siracusa del 1978, i 900 km della traversata dei Pirenei (dal Mar Mediterraneo all'Oceano Atlantico da Perpignan a Biarritz) nel 1985, i 1.050 km della ciclabile del Danubio dalle sorgenti di Donauschingen a Vienna. Dopo il lungo viaggio di Capo Nord ho ripreso nel 2022 l’attraversata d’Italia da Merate a Catania e i 1.600km per partecipare all'Adunata Nazionale degli Alpini, per i quali avevo prestato servizio in gioventù».

Nel suo curriculum Augusto Cogliati vanta anche la vittoria al Campionato Italiano regolarità veloce a squadre di 4 corridori, nell'84 a Trezzo d'Adda e nell'85 a Treviso.

Imprese davvero degne di nota che lo stesso Augusto ha raccontato con simpatia: «A noi amanti viaggiatori piace parlare, documentare e mostrare tutti i ricordi delle nostre esperienze. Ho affrontato giornate faticose con pioggia, strade chiuse, dogane troppo severe, ma mi ritengo fortunato: non ho mai forato e in ogni posto in cui sono stato ho sempre trovato persone gentili pronte a ospitarmi».

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La tappa più lunga affrontata dall’atleta è stata di ben 220km in un solo giorno, mentre quella più corta è stata di 130km, tutte con 20kg di bagaglio tra vestiti, kit di riparazione della bicicletta, barrette energetiche e tutto il necessario per affrontare il viaggio.

"La fine di un viaggio è sempre l'inizio di un altro"

«La difficoltà è più mentale che fisica - ha continuato - il freddo non è mai stato un problema eccessivo: prima di partire mi allenavo andando ai pian dei Resinelli in pantaloncini corti e canotta, ed era inverno. La solitudine si fa sentire, la natura e il paesaggio sono molto introspettivi. Una bella prova che fa assaporare, pedalata dopo pedalata, l’arrivo: al giorno d’oggi il viaggio è solo esplorare la destinazione, in qualche ora arriviamo ovunque, aspettare e saper gustare il tragitto è una sensazione impagabile».

Fatica e sudore ma anche tanto orgoglio e soddisfazione, il pubblico numeroso è rimasto sorpreso dalla grinta e soprattutto dalla tenacia di Cogliati, che sicuramente rappresenta un esempio per tutti. Al termine dell’incontro Augusto ha regalato, su estrazione, dieci Babbo Natale artigianali che ha personalmente intagliato e dipinto con le istruzioni ricevute in Fillandia.

«La fine di un viaggio è sempre l’inizio di un altro» ha concluso Augusto prima di congedare i presenti al buffet.

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