Anziani e fragilità: un corso con il Decanato di Brivio per creare un gruppo di volontari
Gli incontri si terranno dalle 20.30 nell’auditorium dell’oratorio di Calco e saranno aperti a tutti

Creare un gruppo di volontari che possa muoversi attivamente su tutto il territorio del Decanato di Brivio per aiutare gli anziani in condizioni di solitudine o fragilità e i loro caregiver, rispondendo all’appello di papa Francesco per creare «una Chiesa non di sacrestia, ma di strada».
Anziani e fragilità: un corso con il Decanato di Brivio per creare un gruppo di volontari
Questa la volontà dell’Assemblea sinodale decanale, che sabato mattina si è riunita nella casa parrocchiale con don Emilio Colombo per presentare il progetto. Presenti, oltre al parroco, il moderatore dell’assemblea Antonio Ghezzi, la segretaria Rita Mauri, i membri del gruppo Mariantonia Conti e Ugo Panzeri e la rappresentante della cooperativa sociale Sineresi di Lecco, con cui l’Assemblea sta collaborando, Manuela Farinelli.
«Abbiamo iniziato a muoverci dopo il Covid, formando prima di tutto il gruppo Barnaba, che oggi è la Giunta dell’Assemblea sinodale decanale - ha spiegato Mauri - In questi anni ci siamo messi in ascolto della popolazione per capire i bisogni e quello che è emerso è la centralità del problema legato ad anziani soli o in condizioni di fragilità, con famiglie che non possono dedicarsi loro in maniera continua».
Per approfondire la situazione, il Gruppo Cura, cioè i membri dell’Assemblea che hanno deciso di dedicarsi alla questione, hanno sottoposto alle Parrocchie, ai Comuni e agli Enti del terzo settore dei paesi parte del Decanato, ovvero Brivio, Calco, Airuno, Olgiate Molgora, Santa Maria Hoè, Imbersago e La Valletta Brianza, dei questionari in cui si chiedeva quali servizi fossero già erogati e quali fossero le principali necessità a cui dover rispondere.
«I problemi centrali sono proprio la solitudine degli anziani e il bisogno di dare sollievo temporaneo ai caregiver, magari accompagnando gli anziani a fare la spesa o dal medico o semplicemente tenendo loro compagnia» ha spiegato Conti. Partendo da quanto riscontrato, il gruppo ha deciso di dare il via ad un corso di quattro incontri, fra marzo e aprile, finalizzato proprio a formare dei volontari per cercare di portare supporto alla popolazione anziana del Decanato.
Il progetto, intitolato «Segni di fragilità nella speranza», partirà lunedì 10 marzo con l’incontro «Uno sguardo allo scenario culturale dell’oggi» con il professor Mario Mozzanica, docente dell’Università Cattolica. Lunedì 17 marzo sarà la volta di «Conosciamo il nostro territorio», con la dottoressa Donatella Barberis, responsabile dell’Ufficio di Piano di Merate, mentre lunedì 31 marzo sarà il medico geriatra Stefano Serenthà il relatore dell’incontro «Invecchiamo bene? Imparare a riconoscere le fragilità». L’ultimo incontro è in programma per lunedì 7 aprile con «Pensarsi parte di una comunità che cura», con il presidente Auser provinciale Claudio Dossi, il Custode sociale del territorio bellanese Marco Rusconi e le volontarie del Bar La Gerla d’Oro della Rsa Airoldi e Muzzi.
Gli incontri si terranno dalle 20.30 nell’auditorium dell’oratorio di Calco e saranno aperti a tutti, con la speranza di riuscire a creare poi, a termine del corso, un gruppo di volontari formato e in grado di mettersi a disposizione della comunità e dei suoi anziani.
«Quando i referenti dell’assemblea ci hanno contatti abbiamo accettato subito di partecipare come cooperativa e ci siamo posti in coprogettazione - ha commentato Farinelli - E’ un percorso importante, in cui è centrale il concetto del fare comunità».
Un’iniziativa partita quindi su impulso delle parole di Papa Francesco e della Chiesa milanese, che ha portato il Decanato a scendere in campo in prima persona. «E’ significativo che un’associazione ecclesiastica si metta in discussione per attivarsi sul territorio, è un segnale importane» ha infatti commentato Ghezzi.
Per partecipare al corso, gratuito, compilare l’apposito form online, diffuso sui siti dei Comuni e delle Parrocchie del Decanato, entro il 7 marzo, oppure chiamare il 329.0047117.