Aiutiamo Pippo a respirare: una raccolta fondi per salvargli la vita
Dopo una vita di maltrattamenti e un lungo percorso di rinascita, il cagnolino oggi rischia di morire. Serve una costosa operazione per salvarlo. La sua famiglia lancia un appello: “Siamo disperati, ma lui vuole vivere”

Pippo ha sette anni, occhi dolcissimi e una storia segnata da sofferenza e rinascita. Adottato da piccolo da una famiglia di Merate, ha avuto bisogno di tempo per imparare a fidarsi dopo i maltrattamenti subiti. Oggi, proprio quando sembrava finalmente sereno vicino a chi lo ama, una grave malattia rischia di portarselo via.
Una perdita interna di linfa nel torace (una condizione chiamata chilotorace) gli riempie la cavità pleurica ogni tre giorni. Il liquido invade lo spazio attorno ai polmoni, comprimendoli fino a impedirgli di respirare. «Ogni volta rischia di soffocare - racconta Emanuel Piacenti, il suo proprietario - È stremato, ma combatte con tutte le sue forze».
Per tenerlo in vita, ogni 72 ore la famiglia è costretta a sottoporlo a svuotamenti toracici dolorosi e costosi, che vanno dagli 80 ai 150 euro a seduta. Ma non è una soluzione definitiva: senza una TAC urgente e un’operazione chirurgica da 7.000 euro, Pippo non potrà sopravvivere.
Per questo motivo, la famiglia ha lanciato una raccolta fondi, con l’obiettivo di finanziare le cure necessarie e salvargli la vita.
Un primo traguardo è stato raggiunto: «Grazie alla generosità di tante persone sono stati raccolti i 500 euro necessari per la TAC - spiega Emanuel con commozione - Oggi, grazie a chi ha creduto in Pippo, abbiamo un po’ di speranza.»
Come aiutare Pippo e la sua famiglia
Ora l’obiettivo è raccogliere i 7.000 euro necessari per l’intervento chirurgico e per coprire le spese veterinarie e farmacologiche quotidiane. La raccolta fondi è attiva su GoFundMe: https://www.gofundme.com/f/urgente-i-polmoni-di-pippo-rischiano-di-fermarsi
«Abbiamo adottato Pippo quando era piccolo, dopo che aveva subito gravi maltrattamenti. Ci sono voluti mesi perché imparasse a fidarsi davvero, ma ora è diventato parte della famiglia. Non possiamo arrenderci adesso. - spiega Emanuel - Pippo merita un futuro, fatto di passeggiate, coccole e tramonti con la testa sulle gambe di chi lo ama».
Pippo lotta ogni giorno. E, con l’aiuto di tutti, può ancora farcela.




