Dura presa di posizione

Affari e politica a Merate, il sindaco segnala il caso in Procura

La vicenda del terreno di Dario Perego a Sartirana e della "mossa" dell'assessore Procopio rischia di avere strascichi pesanti

Affari e politica a Merate, il sindaco segnala il caso in Procura
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Affari e politica a Merate, il sindaco Massimo Panzeri segnala il caso in Procura. Rischiano di diventare pesanti gli strascichi della vicenda che riguarda l'osservazione alla variante del Pgt presentata da Dario Perego, candidato alle elezioni comunali di quest'anno, prima parzialmente accolta dall'estensore del piano Silvano Molinetti sotto gli occhi dell'assessore all'Urbanistica Giuseppe Procopio (quest'ultimo prossimo a candidarsi proprio con Perego) e poi frettolosamente respinta nel giro di una settimana, tra il 26 febbraio e il 4 marzo scorsi.

Giuseppe Procopio e Dario Perego

A 24 ore di distanza dalla pubblicazione dell'articolo sul Giornale di Merate e sul nostro sito web, il primo cittadino ha deciso di muovere alcuni passi formali per fare luce sulla questione e per tutelare la sua figura.

Affari e politica, il sindaco va in Procura

"In riferimento ai recenti articoli pubblicati su diversi organi di stampa relativamente a specifiche istanze presentate da cittadini e imprese nell’ambito della revisione dello strumento urbanistico comunale (PGT) si rende necessaria la condivisione di alcune precisazioni e valutazioni - spiega il sindaco Panzeri nella nota diffusa nella mattinata di oggi, mercoledì - A valle dell’adozione della variante del Piano di Governo del Territorio (PGT) avvenuta con delibera del Consiglio comunale 41 del 23/10/2023 sono state presentate diverse osservazioni da parte di cittadini e imprese che sono tutt’ora al vaglio degli uffici comunale e degli organi amministrativi in carica. Alcune istanze sono state impropriamente rese pubbliche ancor prima di essere valutate dagli organismi deputati: gruppi consiliari, commissione ed infine consiglio comunale".

Massimo Panzeri
Massimo Panzeri

Il primo a renderle pubbliche, diffondendole in un gruppo Whatsapp che contiene una ventina di persone tra attuali consiglieri e candidati della lista "Più Prospettiva" del 2019, è stato proprio l'assessore Procopio.

"Da parte del sottoscritto e del gruppo di maggioranza che rappresento è stata, fin dall’inizio, impartita indicazione agli estensori del piano di limitare al massimo, se non escludere totalmente, il consumo di suolo nella valutazione delle istanze - ribadisce il sindaco - Indicazione che ribadisco come elemento che ha, da sempre, contraddistinto la mia storia politico amministrativa. Sarà mia premura nelle prossime ore presentare un esposto nelle sedi competenti, come atto dovuto, finalizzato a ribadire in forma di autotutela la mia posizione in merito, appurando nel frattempo eventuali responsabilità interne che comporterebbero immediati provvedimenti conseguenti".

Il riepilogo della vicenda

A rendere edificabile quel terreno di sua proprietà dietro l’oratorio di Sartirana Dario Perego, ex sindaco di Merate candidato alle elezioni comunali di quest'anno, ci prova da diversi anni, ma regolarmente le sue osservazioni al Pgt sono state respinte anche da Amministrazioni politicamente affini alla sua area. Questa volta il miracolo gli stava quasi riuscendo, anche se l’ultima parola sarebbe comunque spettata al Consiglio comunale: la sua richiesta di costruire case su un’area verde di via Isonzo, per una settimana esatta è stata parzialmente accolta dall’estensore del piano, l’architetto Silvano Molinetti, col benestare dell’assessore all’Urbanistica Giuseppe Procopio, quest’ultimo prossimo a candidarsi proprio nella lista di Perego che dopo vent’anni vuol tornare a governare la città.

Poi, mistero: sette giorni dopo che proprio Procopio aveva condiviso il documento con il gruppo di maggioranza, sono cambiate le carte in tavola.

Il documento è stato infatti modificato e la richiesta di Perego da parzialmente accolta (gli era stato concesso di consumare 1.228 metri quadri di suolo) è stata infine respinta. Il perché, sia della prima versione che del frettoloso passo indietro, è ignoto. Facile però ipotizzare che gli strascichi di questa vicenda piomberanno anche in Consiglio comunale, quando si giungerà all’approvazione del piano. E senza dubbio terranno banco in una campagna elettorale che si preannuncia velenosa.

 

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