Istruzione

A Olgiate la scuola del futuro: via i libri di testo, arrivano i tablet

L'assessore Colombo: "Una sfida epocale, ma in linea con il mondo che i ragazzi troveranno tra quindici anni"

A Olgiate la scuola del futuro: via i libri di testo, arrivano i tablet
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Una scuola moderna e ultratecnologica, la prima senza libri di testo in tutto il territorio. La scuola del futuro sta per diventare realtà.

A Olgiate la scuola del futuro sarà senza libri

A sperimentare questa nuova metodologia didattica, già da settembre, saranno gli alunni delle prime e delle seconde dalla primaria e della secondaria di Olgiate.
«È una sfida avvincente e ambiziosa che risponde puntualmente al lancio del Piano Scuola 4.0 previsto dal Pnrr, con il quale si prevede la realizzazione di ambienti di apprendimento decisamente innovativi, mediante l’integrazione di spazi fisici e ambienti virtuali» aveva annunciato la dirigente scolastica del comprensivo di Olgiate Chiara Ferrario qualche settimana fa in un comunicato.
Ad accogliere con entusiasmo questa sfida, che valica le sole competenze del comprensivo, è stata l’assessore all’Istruzione Paola Colombo. «Durante il prossimo Consiglio comunale, che si terrà il 31 luglio, presenterò il Piano di Diritto alla Studio, come di consueto con anticipo rispetto all’inizio del nuovo anno scolastico - ha esordito l’assessore - Tra aprile e giugno ci siamo incontrati con la dirigente e il dsga Bernardino Secomandi, consapevoli del fatto che il Ministero dell’Istruzione spinga sempre più verso una scuola 4.0, anche con importanti finanziamenti».
La novità più importante riguarda l’introduzione dei tablet, che sostituiranno i libri di testo. «La modalità di apprendimento sarà completamente diversa, meno frontale e più interattiva. Ogni alunno avrà un tablet, che intendiamo acquistare noi come Amministrazione e dare in comodato d’uso alle famiglie, che servirà per tutte le materie - spiega con enfasi Colombo - La scrittura sarà diversa, le tabelline non si studieranno più perché si utilizzerà il tablet per fare i conti. Non ci saranno più lezioni frontali come quelle a cui siamo abituati, ma per esempio per studiare la presa della Bastiglia gli alunni andranno a cercare le informazioni e poi le condivideranno tra loro».

Due obiettivi: formare lo spirito critico e allenare i ragazzi al problem solving

Si punterà soprattutto su due obiettivi: formare uno spirito critico negli adulti di domani e allenarli al problem solving. «Ai ragazzi verranno forniti gli strumenti per raggiungere i loro obiettivi, gli verrà insegnato a muoversi nel mondo della tecnologia e, per esempio, a riconoscere le fake news - aggiunge l’assessore - Queste modalità potrebbero aiutare in maniera importante anche i bambini con disturbi dell’apprendimento, magari con esercizi che prevedono il trascinamento delle parole e non la compilazione a mano come è avvenuto fino ad oggi».
Cambieranno, inoltre, le aule: «Non ci saranno più banchi singoli, ma come delle piccole isole che permetteranno agli alunni di lavorare in squadra. Questo è molto importante, soprattutto se guardiamo al mondo del lavoro odierno».

Colombo: "E' un salto rivoluzionario, ma la sfida va accettata"

Proprio questo pensiero ha convinto l’assessore ad accettare la sfida: «E’ un salto rivoluzionario, è ovvio che all’inizio ci si torva di fronte ad una riflessione profonda. Ho pensato al mondo del lavoro e a come cambia in fretta la nostra società, a che mondo si troveranno di fronte tra quindici anni questi bambini che oggi iniziano la scuola. Gli strumenti scolastici che ho avuto io o che hanno avuto gli adulti di oggi sono obsoleti per questo mondo ed è importante aprirsi al futuro. Non possiamo sapere come sarà se non accettiamo questa sfida».
L’introduzione di questi nuovi metodi e strumenti è stata possibile, come sottolinea Colombo, grazie al personale docente, che ha accolto di buon grado le linee proposte dal Ministero, che presenteranno un vero e proprio anno zero nell’ambito della didattica e della professione dell’insegnante.
Per il salto epocale è tutto pronto, bisogna solo aspettare il suono della prossima campanella.

 

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