A Bergamo in vendita il calendario fascista: è polemica
Il Pd orobico, con una nota, ha preso le distanze da questa iniziativa e invitato i commercianti a "non essere complici"
Calendario fascista in vendita a Bergamo, come del resto avviene ogni anno quando ci si avvicina alla fine dell'anno anche in altre città. Il Pd orobico, con una nota, ha preso le distanze da questa iniziativa e invitato i commercianti a "non essere complici".
Calendario fascista a Bergamo, il Pd insorge
Come riporta Primabergamo.it, gli almanacchi dedicati a Benito Mussolini hanno già iniziato a fare capolino in alcune attività della città. Un fatto reso noto un comunicato stampa del Pd cittadino e gruppo consiliare del Pd di Bergamo.
«Esprimiamo la nostra più profonda indignazione - dichiara il segretario cittadino, Alessandro De Bernardis -. Non si tratta di storia, ma di propaganda fascista mascherata dietro l’apparente innocuità della dicitura “calendario storico”. Di storico, in questi oggetti, non c’è nulla. Si tratta piuttosto di strumenti che alimentano una narrazione nostalgica e ingannevole di un regime che ha oppresso diritti e libertà, perseguitato minoranze e seminato odio. Il fascismo non è né folklore né tradizione: è stato uno dei periodi più bui e vergognosi della nostra storia. Non può e non deve essere romanticizzato».
Fa eco al segretario Francesca Riccardi, capogruppo dem in Consiglio comunale: «In Italia esiste una legge chiara contro la propaganda fascista. L’apologia del fascismo, anche se velata dietro oggetti apparentemente innocui come questi calendari, rappresenta un’offesa alla memoria collettiva e alla dignità di un paese che ha scelto la democrazia, la libertà e l’uguaglianza. La “zona grigia” della legge Scelba non deve diventare un alibi per tollerare la diffusione di simboli e messaggi che incitano alla divisione e alla discriminazione».
Appello ai commercianti
Il Pd lancia poi un vero e proprio appello ai commercianti della città: «Non siate complici di chi cerca di riportare in vita un passato di oppressione e violenza. Vendere questi calendari significa schierarsi dalla parte sbagliata della storia. Bergamo è e deve rimanere una città antifascista, un esempio di valori democratici, di libertà e di uguaglianza. Il nostro impegno sarà vigile e costante per contrastare ogni forma di apologia del fascismo, promuovendo una cultura che valorizzi la memoria storica e il rispetto dei principi democratici».