Non trascuriamo i disturbi dell’occhio: "Distacco di retina, serve tempestività"
Intervista al dottor Claudio Pelizzari, direttore dell’Unità Operativa di Oftalmologia della Clinica San Martino di Malgrate
L’occhio è uno degli organi più delicati del nostro corpo e assolve a un compito molto importante. Purtroppo non viene adeguatamente considerato nell’ambito della prevenzione e della cura. Sottovalutando anche casi in cui si riscontrano difficoltà visive, che possono portare a conseguenze più gravi. Come ad esempio il distacco della retina. Ne abbiamo parlato con il dottor Claudio Pelizzari, specializzato in Chirurgia Oculistica e direttore dell’Unità Operativa di Oftalmologia della Clinica San Martino di Malgrate, centro all’avanguardia in questa tipologia di problematica.
Non trascuriamo i disturbi dell’occhio
Partiamo dalle basi: cos’è la retina?
"La retina è un tessuto neurosensoriale che si trova nella parte posteriore dell’occhio, la cui funzione è quella di convertire gli impulsi visivi in segnali elettrici, che attraverso il nervo ottico arrivano al cervello. L’elemento più delicato e importante dell’occhio".
E che cos’è il distacco di retina?
"Il distacco di retina si verifica quando questa membrana trasparente, che ha uno spessore di qualche centinaio di micron, si separa dallo strato sottostante a cui è attaccata per un meccanismo osmotico. Quando questo meccanismo si scompensa la retina si solleva e viene persa immediatamente la funzione visiva".
Quali sono le cause e come si manifesta?
"Ci sono dei fattori di rischio, come miopie elevate e altre procedure chirurgiche all’occhio, ad esempio una “semplice” cataratta. Ci possono essere dei distacchi anche legati a malattie, come il diabete, o a infiammazioni vascolari e forme neoplastiche. Sicuramente può essere causato da eventi traumatici. Quando la membrana si solleva, i sintomi sono improvvisa perdita della visione centrale, che è la situazione quando si stacca la macula - la parte più 'nobile' della retina - oppure si percepiscono come dei lampi di luce o corpi mobili scuri nel campo visivo".
Età e familiarità possono essere fattori di rischio?
"L’età non aumenta il rischio, certamente influisce sui tessuti che diventano più delicati se colpiti da una delle cause suddette, mentre la familiarità è un fattore da considerare".
Distacco di retina, serve tempestività
E come si può prevenire?
"L’unica prevenzione è quella di stare attenti a questi fattori e sottoporsi a visite specialistiche. Poiché non ci sono campanelli d’allarme come dolori o fastidi, ma si manifestano immediatamente difficoltà visive, non bisogna sottovalutare il problema. Spesso i pazienti hanno un distacco della retina da mesi e trascurano il problema anche se non ci vedono, pensando che siano problemi causati dalla vecchiaia. Si interviene anche in questi casi, ma i risultati ovviamente saranno diversi".
Quindi, come ci si deve comportare?
"Quando ci sono questi disturbi bisogna rivolgersi subito a un centro specializzato, dove il medico oculista può diagnosticare immediatamente la patologia retinica con una osservazione dell’occhio, attraverso il biomicroscopio ed eventualmente con esami strumentali. Diventa fondamentale l’intervento immediato, essenzialmente chirurgico o parachirurgico, per cui il paziente viene operato in tempi celeri per poter recuperare la piena funzionalità: più si aspetta e maggiore diventa il rischio di perdere la funzione visiva".
A chi bisogna rivolgersi?
"E’ importante che l’intervento venga eseguito in un centro specializzato e qualificato: sono fondamentali l’esperienza del chirurgo e una tecnologia adeguata, oltre la capacità di saper gestire eventuali complicanze. L’occhio, oltre ad essere molto delicato, richiede interventi di microchirurgia, avendo a che fare con tessuti che misurano micron. Alla Clinica San Martino ho portato la mia lunga esperienza ospedaliera e la struttura si è dotata di tutta la tecnologia necessaria, diventando un centro di riferimento. E poiché è fondamentale la tempestività, qui abbiamo strutturato un servizio per questi casi: anche solo chiamando il centro, il personale sa come indirizzare in base ai sintomi".
Come si cura e il recupero della vista
In cosa consiste l’intervento chirurgico?
"Ci sono distacchi parziali, per cui possiamo intervenire con trattamenti termici e/o crioterapici, con il laser ad argon, che sfrutta il calore per cicatrizzare i fori. Quando, invece, la retina è sollevata in uno o più settori è necessario l’intervento chirurgico. Esistono diverse procedure. La retina può essere rincollata con miscele di gas, che hanno lo scopo di tamponare e riavvicinare la retina ai tessuti. Questi gas hanno una vita di qualche settimana e vengono riassorbiti spontaneamente, quindi successivamente si valuta il risultato. Spesso coi gas non si ottengono risultati definitivi, allora - a seconda della tipologia di distacco - vengono usati dei mezzi tamponanti oleosi, detti olii di silicone, che vengono lasciati nell’occhio il tempo necessario, da due a sei mesi, per avere una cicatrizzazione della retina. Poi l’olio va rimosso. Se i meccanismi sono preservati la retina funziona, se invece si manifestano ancora scompensi, e la retina si ristacca, si procede nuovamente per trovare l’equilibrio corretto. In casi estremi è possibile lasciare l’olio a vita per preservare una minima funzione visiva".
E il recupero successivo come avviene?
"Conta moltissimo la capacità di presa in carico del paziente, fino alla fase post operatoria che può durare anche mesi o anni per il recupero completo. L’intervento chirurgico può essere fatto in anestesia locale, se non si tratta di casi traumatici, e quindi il paziente può essere dimesso in giornata. Poi, però, va seguito un percorso di guarigione, con terapie mediche e farmacologiche che richiedono una osservazione settimanale. Dopo il primo mese l’occhio si stabilizza e possiamo osservare la ripresa della funzionalità".