La comunità di Merate si è riunita nella mattinata di sabato 6 dicembre 2025 per celebrare il patrono Sant’Ambrogio, in una chiesa prepositurale gremita e raccolta.
La solenne concelebrazione eucaristica, anticipata quest’anno al 6 dicembre per la concomitanza con la seconda domenica di Avvento, è stata presieduta da monsignor Francesco Cavina, vescovo emerito di Carpi.
Messa di Sant’Ambrogio, la comunità celebra il suo patrono
Accanto a lui, all’altare, hanno concelebrato il parroco don Mauro Malighetti e diversi sacerdoti nativi di Merate o che nel tempo hanno prestato servizio nella comunità pastorale.
Alla celebrazione ha preso parte anche l’Amministrazione comunale, con il sindaco Mattia Salvioni che, secondo la tradizione, ha offerto il cero votivo dedicato al santo patrono. Un gesto simbolico che rinnova il legame tra la città e la sua storia religiosa.
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Nella sua omelia, monsignor Cavina ha ricordato la figura di Sant’Ambrogio come uomo di responsabilità e dedizione: «Accettò un incarico inatteso, senza tirarsi indietro, perché piacque al Signore e fu trovato giusto».
Il vescovo ha invitato la comunità a riconoscere il patrono nell’attualità: «La sua vita continua a parlarci, perché quando un’esistenza è radicata in Cristo diventa una sorgente di bene che non si estingue».
E ha concluso con un invito alla città: «Celebrare Ambrogio significa chiedere la grazia di imitarne il cuore e la fede, per imparare a vivere nell’amore».
L’Antichissima Festa e Fiera di Sant’Ambrogio, format rinnovato per la patronale