“La proposta avanzata dai Comitati risulta incompatibile con l’iter procedurale in corso e con i finanziamenti legati alle Olimpiadi invernali 2026”. È arrivata nei giorni scorsi, pesante come una pietra tombale, la risposta del Ministero delle Infrastrutture alla lettera esplorativa, inoltrata dal sindaco Marco Ghezzi lo scorso 14 agosto, su invito dei comitati di Chiuso e Calolzio, per chiedere la possibilità di predisporre uno studio di fattibilità in variante all’attuale progetto scelto per il “Lotto San Gerolamo” della nuova Lecco – Bergamo.
Lecco–Bergamo: la proposta dei Comitati è “non percorribile” per il Ministero di Salvini
Una risposta che, per dovere di cronaca, oltre tre mesi dopo, è giunta prima alla stampa che al borgomastro calolziese, a causa di un errore ministeriale nella trascrizione dell’indirizzo Pec del Comune. L’annuncio, tuttavia, è arrivato durante la discussione dell’ordine del giorno, presentato dalla minoranza Bene Comune sulla Lecco – Bergamo, in Consiglio comunale nella serata di venerdì 28 novembre 2025, con l’intento di impegnare il sindaco stesso ad avanzare la medesima richiesta, questa volta ufficialmente, ad Anas.
“Il Comune, […] ha richiesto di valutare un’ipotesi di modifica progettuale affidando contestualmente ad ANAS S.p.A. lo sviluppo di uno studio di fattibilità in parallelo all’iter procedurale in corso – scrive il direttore generale del Ministero Felice Morisco – Al fine di assicurare il più ampio confronto sulla soluzione prospettata, questa Direzione Generale ha proceduto ad un approfondimento con Simico. Dalle verifiche eseguite emerge che la soluzione alternativa indicata non risulta percorribile”.
Tre le principali motivazioni addotte:
- Il vigente Piano complessivo delle opere olimpiche, circoscrive l’ambito di attività della Struttura commissariale e prevede esclusivamente la realizzazione della “Variante di Vercurago – Lotto “San Gerolamo”‘.
- L’attuale soluzione progettuale è stata approvata nella Conferenza di servizi preliminare […] con il progetto “soluzione 1” che preserva le opere già realizzate come gli imbocchi Nord, Sud e il cunicolo d’emergenza, quale progetto prescelto sulla base delle posizioni prevalenti;
- In sede di convenzione di subentro con la Provincia di Lecco, il Commissario Straordinario si è impegnato ad approvare, in qualità di soggetto attuatore dell’intervento, il progetto di fattibilità tecnico-economica relativamente alla predetta “Soluzione 1”, in conformità alle prescrizioni di cui ai pareri espressi nella summenzionata Conferenza di servizi preliminare dalle Amministrazioni ed Enti partecipanti.
“L’eventuale adozione di una differente soluzione progettuale, allo stato, comporterebbe l’azzeramento dell’attività tecnico-amministrativa finora svolta generando inevitabili condizioni di incertezza in ordine alla realizzazione dell’opera” conclude Morisco.

Alla luce dei fatti, la chiosa del sindaco prima della bocciatura dell’ordine del giorno: “Solo un “cretino”, che ignora il funzionamento dell’Amministrazione approverebbe queste richieste, puramente strumentali”.
Il testo della missiva calolziese
Di seguito, il testo della lettera inviata dall’Amministrazione comunale di Calolziocorte al Ministero delle Infrastrutture:
“Premesso che:
L’opera in oggetto è ritenuta prioritaria e non più rinviabile da tutto il territorio, per rispondere ai Comitati di Lecco e Calolziocorte che con un ordine del giorno inviato al Consiglio Comunale propongono di modificare il tracciato della variante in galleria alla strada statale ex 639 Lecco-Bergamo e di conseguenza propongono di incaricare Anas di effettuare un relativo studio di fattibilità in parallelo con l’iter procedurale in corso, chiedo se sia fattibile una modifica in tal senso.
La proposta comporta di spostare a monte dei centri abitati di Calolziocorte e Vercurago il tracciato originale, realizzando un unico lotto di circa 5 chilometri, invece degli attuali due lotti distinti (precisamente di San Girolamo e Lavello, quest’ultimo non ancora finanziato), creando anche uno svincolo a monte per raccogliere il traffico dei comuni di Erve, Carenno, Monte Marenzo, Torre de’ Busi e delle frazioni alte di Calolziocorte.
Si chiede in sostanza se tale soluzione, che comprende anche lo spostamento dell’ingresso di Calolziocorte e la revisione di quello di Lecco, località Chiuso, sia compatibile con l’iter procedurale in corso e con i finanziamenti legati alle Olimpiadi invernali 2026. E se quest’eventuale rivisitazione del tracciato possa compromettere la realizzazione della Variante.
Il sindaco Marco Ghezzi”.
I commenti del Consiglio Comunale
“Questa lettera non l’ho ricevuta. Non è mai stata protocollata e abbiamo appreso tutto dalla stampa – ha commentato Ghezzi – Aspettavamo questa risposta da mesi. È arrivata, è chiara e precisa. Sottolinea le mie perplessità e le ribadisce. Secondo il ministero non è possibile fare alcuna modifica al progetto. La regione stessa, sollecitata dai Comitati, ha chiuso a questa possibilità già da settimane. La risposta è questa e non ci consente nemmeno di approvare questo ordine del giorno”.

“Siamo sconcertati perchè si tratta di una questione importante su cui si devono dare risposte anche a livello centrale e regionale a dei cittadini, compresi i 2660 che hanno aderito alla raccolta firme dei Comitati, che chiedono chiarimenti – hanno tuonato invece Wilna De Flumeri e Sonia Mazzoleni per Bene Comune – Si è detto che i fondi si perdono, ma invece sono fondi nazionali. Chi governa decide quando metterli e dove spostarli. Sindaco, lei ha perso un anno e mezzo, se voleva fare un’azione ha avuto tutto il tempo, trascinando questa questione fino ad oggi. I cittadini sono preoccupati. Mancano quasi 90 milioni di euro per avere la copertura finanziaria dell’opera, ma questa vedrà resterà un’incompiuta”.

“Indipendentemente da tutto, nei primi incontri con la cittadinanza, sono contrario a tutto quello che c’è scritto in questo Ordine del giorno – aggiunge il meloniano Fabio Pio Mastroberardino – Chi ha consapevolezza degli iter amministrativi sa, che tutto quello che c’è scritto qui, sono cose che non hanno possibilità di esistere. Con un finanziamento in campo e soldi spesi da decenni per fare delle lavorazioni. Ci sarebbero problemi anche solo con la Corte dei conti. Nelle premesse, dite che le risorse non trovano vincoli in fondi europei, ma invece nascono dalle Olimpiadi e ci sono limiti, per fortuna non temporali. L’idea di unificare i lotti, dal punto di vista dell’intervento pubblico, non è possibile. Il lotto è quello e l’Amministrazione non funziona così. Per di più, sono per un paese che va avanti. I disagi ci saranno ma vanno affrontati guardando al futuro con coraggio”.
“Se tornassi indietro di vent’anni anche io rivedrei il progetto – chiarisce invece l’assessore Dario Gandolfi – Oggi, bloccarlo sarebbe un suicidio politico. La variante alla 639 è già alla 5^ edizione ma rispetto alle precedenti almeno è finanziata. Prima era solo sulla carta, in varie posizioni. Fermare questo è un suicidio”.

“La risposta del direttore generale del ministero è tombale – chiosa il consigliere leghista Marco Bonaiti rivolgendosi alle minoranze – Non è percorribile e basta. Più di così cosa volete? Se volete più risposte, per illudere la gente che ci sono altre possibilità fatelo pure, ma la realtà è questo. Se poi non si vorrà fare la variante Lecco Calolzio, ve ne assumerete la responsabilità”.
Più pacata, invece, la contrarietà di Diego Colosimo, per Cambia Calolzio: “Aldilà del metodo a cui si è arrivati oggi a questa situazione, preoccupano i nodi. Il treno è già in corsa e non si può più fermare? In altre occasioni abbiamo parlato di attività economiche che perdono la posizione e di una possibile ricollocazione. Si è lanciata anche una riflessione su area ex Brambilla. Noi appoggiamo la proposta di Bene Comune, per un senso critico verso la soluzione progettuale. Poi una riflessione alla maggioranza, qualora lo scenario di fermarsi non è percorribile, di valutare bene le variabili da mettere in gioco per gli interessi dei cittadini e delle attività economiche”.
L’intervento del sindaco Marco Ghezzi
“Questo ordine del giorno, per dirla chiara e tonda, è chiaramente una cosa strumentale e scritta in modo tale che venga bocciata – ha sbottato il primo cittadino – Solo un “cretino” può votare una cosa del genere se sa come funziona un’amministrazione pubblica. È una provocazione chiara e evidente per fare strumentalizzazione politica. Si rischia di perdere il finanziamento. Dietro a questa opera ce ne sono altre 100 pronte a subentrare. Adesso possiamo spendere quei soldi, perché c’è tutto, anche se non si hanno tutti i finanziamenti. Se ricominciassimo domani tutto da capo, prima si dovrebbero cercare tutti i soldi. Se si vuole strumentalizzare tutto fatelo, ma adesso venga rispettata la mia dignità. Non dobbiamo perdere tempo in queste provocazioni, ma cercare soluzioni per coloro che saranno danneggiati dai lavori. Personalmente sto cercando di avere i giusti contatti con il Commissario per quando sarà il momento di arrivare al dunque, nel 2027, quando arriveranno a proporre sfratti e indennizzi. Abbiamo valutato diverse possibilità di trasferire le aziende ma ad oggi, non abbiamo certezza che le persone che lavorano siano disponibili al trasferimento. Sarà necessario anche avere l’ok dalla proprietà. Rimbocchiamoci le maniche per rendere meno disagevole la situazione”.