Salva un uomo che cercava di gettarsi dal Ponte di Paderno: "Ho agito d'istinto"
L'imprenditore Vincenzo Greco Manuli ha fermato la macchina e allontanato un disperato dalla barriere.
L’ha afferrato per la giacca e l’ha letteralmente strappato alla morte. Non una, non due, bensì tre volte.
E’ a Vincenzo Greco Manuli che il 54enne che nella serata di mercoledì 2 novembre 2022 ha cercato di uccidersi buttandosi dal ponte di Paderno deve la vita. E’ stato infatti l’imprenditore lomagnese, 58 anni, il primo ad accorgersi, intorno alle 20, della tragedia che si stava consumando proprio sotto i suoi occhi.
Salva un uomo dal Ponte di Paderno
«Ero in auto e stavo tornando da Bottanuco, dove ho il mio ufficio, con mia moglie Daniela, mia mamma Adele e il nostro cane Bice - spiega l’imprenditore ricostruendo l’accaduto - All’improvviso ho notato una bicicletta appoggiata al guardrail in malo modo: mi è subito scattato un campanello d’allarme, perché non è un posto normale per lasciare una bici».
Il tempo di guardarsi attorno, qualche frazione di secondo, e ha notato un uomo che stava cercando di gettarsi dal ponte: «Ho inchiodato con l’auto, mentre mia moglie ha aperto la portiera e si è messa a urlare per richiamare l’attenzione. Lo stesso ha fatto la nostra cagnolina, che è un lagotto romagnolo ed è di indole molto tranquilla, ma si è messa ad abbaiare come una matta».
L'ha strappato alla morte
Vincenzo Greco Manuli, senza nemmeno il tempo di riflettere, si è quindi messo a correre verso l’aspirante suicida: «Era di schiena, aveva già scavalcato il guardrail e con una gamba stava cercando di superare le barriere laterali. L’ho tirato per la giacca verso di me mentre gli urlavo “Ma cosa stai facendo?” e sono riuscito ad allontanarlo e a farlo sedere».
L’uomo però non era tranquillo e in altri due momenti si è rialzato e si è avvicinato alle barriere cercando ancora di compiere l’insano gesto. «L’ho fermato e per fortuna è arrivata anche una donna sulla quarantina che mi ha dato una mano. Ci siamo seduti con lui e lei è stata molto brava a calmarlo, gli parlava e gli cingeva le spalle» prosegue ancora il lomagnese.
Una storia drammatica quella raccontata dall’uomo che stava cercando di buttarsi dal ponte: «Mi ha parlato di una situazione economica difficile, della paura che non gli rinnovassero il contratto di lavoro e del fatto che nel suo paese tutti lo apostrofano come un lazzarone. Mi ha fatto molto dispiacere».
"Tutti hanno avuto pazienza, nessuno ha suonato il clacson"
Tanti gli automobilisti che nel frattempo si sono fermati e che con pazienza hanno atteso, per una buona mezz’ora, che la situazione tornasse alla normalità. «Sono stati tutti molto educati e pazienti, di questi tempi non è una cosa scontata. A un certo punto è arrivato anche il dottor Claudio Baraggia, medico di base a Villa d’Adda, che pensava ci fosse stato un incidente. Tutti insieme siamo riusciti a gestire la situazione finché non sono arrivati i Carabinieri e l’ambulanza» aggiunge l’imprenditore, che non è nuovo a esperienze di questo genere, avendo già salvato la vita a una donna.
Non è la prima volta, aveva già salvato una donna
«Circa sette anni fa tornavo dal lavoro e sempre sul ponte di Paderno ho visto una donna che cercava di buttarsi. Ai tempi le barriere erano molto più basse e la donna era già in buona parte protesa verso l’acqua, mentre un uomo la teneva per i piedi. Anche in quel caso mi sono fermato e, insieme a un altro uomo, ho aiutato il primo soccorritore ad allontanare la signora dalle barriere. Purtroppo sul ponte di Paderno si verificano molti episodi come questo. In entrambi i casi non ho avuto nemmeno il tempo di riflettere e ho agito d’istinto, ho fatto quello che avrebbe fatto chiunque e se non fossi intervenuto l’avrebbe certamente fatto qualcun altro» aggiunge il lomagnese senza volersi prendere troppi meriti.
"Non si può buttar via la vita così: è un dono prezioso"
All’uomo che ha salvato, però, si sente di lanciare un messaggio di speranza: «A 54 anni non si può buttar via la propria vita perché si sta affrontando un momento difficile o si rischia di perdere il lavoro. La vita cambia, un giorno può andare male e il giorno dopo ci si sveglia ed è tutto diverso: è un dono prezioso e va vissuta sempre»