"Insieme per costruire" compie 30 anni
"Insieme per costruire" spegne trenta candeline e festeggia questo traguardo con una grande festa per sostenere le missioni di padre Luigino.
Trent’anni di solidarietà, di mani segnate dal lavoro, di «volti bianchi e volti neri», della soddisfazione di permettere a migliaia di bambini di studiare e avere un futuro migliore. «Insieme per costruire» spegne trenta candeline e festeggia questo traguardo con una grande festa, per continuare a sostenere le missioni dell’olgiatese padre Luigino Brambilla, membro della Congregazione dei Padri della Consolata, in Kenya.
"Insieme per costruire" compie 30 anni
«“Insieme per costruire” è stata ufficialmente registrata come associazione nel 1998, ma è nata nel 1992 per iniziativa di alcuni volontari. In quell’anno Rosario Veraldi, che aveva un’impresa edile, venne contattato da un ingegnere di Imbersago, Filippo Panzeri, che tramite la Caritas di Cassago voleva inviare del ferro per delle missioni in Africa. Rosario, che è il cognato di padre Luigino, accolse subito la proposta e così, con un piccolo gruppo, partirono per la prima volta verso l’Africa» racconta l’attuale presidente Antonio Nacci, che ha intervallato i propri mandati con lo stesso Veraldi e con il primo presidente, Guglielmo Pirovano.
Tanti progetti in questi trent'anni: scuole, chiese e pastoral center in Kenya
Due principalmente le attività condotte in questi anni a sostegno di padre Luigino: da un lato le adozioni a distanza e dall’altro la realizzazione di opere edili, come chiese, scuole, asili e pastoral center, punti di riferimento per la comunità, sia dal punto di vista religioso che dal punto di vista aggregativo. «Tra le opere più importanti possiamo certamente ricordare la chiesa di Githurai, una bidonville di Nairobi - ricorda Nacci - Lì abbiamo dovuto ripulire i terreni, visto che si trattava di una discarica a cielo aperto, ed essendo una struttura rotonda fare una copertura circolare enorme, che abbiamo realizzato qui ad Olgiate e spedito in Kenya con un container. Ad oggi la chiesa può ospitare più di un migliaio di persone».
E ancora due asili costruiti grazie alla donazione di un appartamento, poi venduto, della lomagnese Chiara Manganini, il dormitorio e la scuola di Tuthu, la chiesa, il pastoral center e un’altra scuola a Rumuruti, ma anche i centri di accoglienza per bambini malnutriti a Mikinduri e Diabo. «Al momento stiamo raccogliendo fondi per realizzare a Tuthu una casa di riposo per i missionari più anziani, che possa però ospitare anche i volontari e chi scende in pellegrinaggio. In primavera sono iniziati i lavori e siamo al livello delle fondamenta» ha proseguito Nacci, che ha ricordato come il sodalizio sostenga da tempo con delle donazioni anche le missioni di suor Alma Comi in Burkina Faso.
Con le adozioni a distanza oggi studiano 260 bambini
Ancor più importanti del lavoro edile, però, sono le adozioni a distanza, che ad oggi permettono a circa 260 bambini di studiare: «Gli sponsor si offrono di pagare 250 euro l’anno per far studiare i bambini alle elementari. Questa cifra comprende la scuola, il materiale didattico, la divisa e un pasto al giorno. La vera soddisfazione è che alcuni ragazzi sono addirittura riusciti a laurearsi, ma già solo il percorso alla scuola primaria offre molte più possibilità a questi ragazzi».
«Insieme per costruire» vanta ad oggi 160 iscritti, un numero significativo considerando il trend della maggior parte dei sodalizi, ma i volontari operativi sono solo un trentina. «E’ un peccato che non ci siano nuove leve. I giovani magari hanno un’esperienza in Kenya in missione ma poi non restano legati al gruppo. Tre settimane in Africa comunque le consiglio a tutti, per rendersi conto degli sprechi della nostra vita: acqua, elettricità, cibo... in Kenya si capisce davvero quello che conta - ha concluso Nacci, che non vede l’ora di poter tornare in Africa con altri volontari, visto che l’ultima missione risale al 2020 - C’è sempre tanto da fare».