L'intervista

Canzi, Acsm Agam: "Abbiamo toccato il picco del caro energia"

Il presidente del Gruppo parla di tariffe, approvvigionamenti, investimenti e del cambio di nome

Canzi, Acsm Agam: "Abbiamo toccato il picco del caro energia"
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Acsm Agam ha chiuso il bilancio consolidato 2021 con numeri record (Ebitda pari a 87 milioni e risultato netto di 44,5 milioni), ma sarà così anche nel 2022? Il caro energia e le difficoltà innescate dalla guerra in Ucraina non fanno intravvedere scenari particolarmente semplici. Marco Canzi, presidente della «Multiutility del nord», è convinto che sarà un anno sfidante: «Quello che è successo sul mercato dell’energia non ci aiuta, ma siamo attrezzati per affrontare la sfida. Con l’inizio del 2022 – con particolare riferimento al primo trimestre – ci sono state non poche tensioni sui prezzi e inevitabilmente tutto ciò avrà ripercussioni sui margini aziendali, ma contiamo di chiudere comunque un bilancio positivo, anche se non in linea con l’ultimo esercizio».

Il prezzo dell’energia è destinato a restare ancora a questi livelli?

«Fare previsioni è molto difficile, ma la sensazione è che abbiamo già toccato il picco. In queste settimane c’è stato un assestamento ed entro fine anno siamo convinti che ci sarà un calo, ma di lieve entità. Le proiezioni parlano di un calo pure nel corso del 2023, ma sempre di lieve entità. Un quadro più preciso potremo averlo solo quando i depositi e gli stoccaggi saranno riempiti: oggi siamo di poco superiori al 50%».

C’è il rischio di razionare l’energia?

«Non penso, il Governo sta lavorando bene, le aziende energetiche stanno facendo squadra per scongiurare qualsiasi problema, però dobbiamo usare molta più prudenza in questa fase di passaggio».

Questa situazione di incertezza rallenterà gli investimenti di Acsm Agam?

«A breve aggiorneremo il piano industriale e naturalmente il documento terrà conto delle modifiche intervenute nello scenario globale e locale. In ogni caso la volontà della società è quella di mantenere un buon livello di investimenti: questo è un punto fermo».

Quali sono gli investimenti più importanti che state avviando?

«Il teleriscaldamento di Lecco che vale 49 milioni è un’opera che affronteremo con tranquillità anche grazie all’esperienza fatta con il teleriscaldamento di Como. Nel capoluogo lariano stiamo avviando la terza linea dell’inceneritore legata al tema dei fanghi. Poi siamo in attesa dell’esito della gara dell’illuminazione pubblica di Monza dove ci aspettiamo una conferma della nostra proposta. Investimenti significativi sono indirizzati alle strutture delle reti elettrica, gas e idrica per contenere le dispersioni, per sostituire i vecchi contatori con nuovi contatori dotati di telelettura anche per gestire meglio le reti e ridurre i consumi. Poi stiamo lavorando molto sull’efficientamento energetico grazie anche al SuperBonus 110% Utilizzando questi incentivi, ad esempio, abbiamo rinnovato il Palaghiaccio di Varese, che oggi ben illustra cosa possiamo fare in questo campo. A Lecco e a Monza stiamo presentando due progetti molto interessanti di smart city».

Anche le sedi aziendali sono oggetto di un significativo restyling. Con quale obiettivo?

«Innanzitutto vogliamo dare un esempio di come gli edifici devono essere efficientati dal punto di vista energetico per impattare meno sull’ambiente. Questo ha innescato anche una riorganizzazione del lay out aziendale che tiene conto delle nuove esigenze di lavorare in smart working, una modalità molto apprezzata dai nostri collaboratori, che si sta avviando verso una formula di due giorni di presenza in azienda e tre in smart con risultati positivi per entrambi. Oggi i nostri uffici hanno cambiato radicalmente volto: sono più moderni con molti spazi polifunzionali, aree comuni e zone dedicate alle videoconferenze. Ne consegue un maggiore comfort e che i 900 dipendenti lavorano meglio».

La transizione energetica volete governarla, non subirla…

«Su questi temi stiamo collaborando molto con gli enti locali e tutti gli stakeholder ai quali vogliamo offrire le migliori soluzioni innovative e sostenibili. Vogliamo recitare un ruolo proattivo sul fronte delle comunità energetiche: la normativa favorisce la costituzione di organizzazioni di cittadini, enti locali e imprese per realizzare un impianto condiviso. Se si resta nel perimetro dell’energia elettrica il fotovoltaico può diventare un investimento che può andare a beneficio sia di chi lo ha installato l’impianto sia di  chi utilizza l’energia a prezzi più contenuti. Da qui a fine anno vogliamo attivare una decina di comunità energetiche. E’ un cambio di paradigma importante che rende più consapevole il consumatore».

Intanto Acsm Agam sta lavorando molto per favorire la mobilità elettrica e in particolare per ampliare le infrastrutture di ricarica sui territori dove opera. A che punto siamo?

«Attualmente abbiamo installato 162 colonnine di ricarica - comprese quelle per e-bike - nelle nostre cinque province senza gravare sugli enti locali; di queste 37 sono a Lecco che risulta la provincia con maggiore diffusione e con una copertura ben distribuita da Colico a Lomagna; 55 a Monza che risulta la città  maggiormente coperta. Il piano prevede il raddoppio delle colonnine nei prossimi due anni. La mobilità delle persone sta cambiando e noi faremo di tutto per accompagnare i cittadini verso una modalità più rispettose dell’ambiente. Non a caso siamo partner di E-Vai, il car sharing elettrico e condiviso».

L’azienda sta cambiando, entra in mercati e settori nuovi, cresce, ma sta cercando nuovo personale?

«Sempre. Dobbiamo soprattutto coprire i posti lasciati dai collaboratori che ogni anno vanno in pensione. Cerchiamo molti profili tecnici, ingegneri impiantisti, esperti del settore digitale, project manager che si occupano dello sviluppo delle comunità energetiche, qualche figura amministrativa e legale».

Acsm Agam – soprattutto dopo il progetto di fusione con Acel Service Lecco, Lario Reti Gas Lecco, Aevv Sondrio e Aspem Varese – è stata ribattezzata la «Multiutility del nord». Però si era parlato anche di un cambio del nome.

«Il nuovo nome è stato scelto: si chiamerà Acinque Spa. Il lancio commerciale avverrà a fine settembre. Si tratta di un passaggio dovuto, positivo e che semplifica. E in questa occasione ci presenteremo sui nostri territori con un ciclo di  eventi molto interessante, che confermerà una volta di più il nostro radicamento».

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