Allarme

Caro benzina e mancanza di materiali: i tir minacciano lo sciopero e costruttori lecchesi temono il blocco dei cantieri

Situazione buia in diversi settori

Caro benzina e mancanza di materiali: i tir minacciano lo sciopero e costruttori lecchesi temono il blocco dei cantieri
Pubblicato:

Il caro prezzi di benzina e gasolio sta mettendo in ginocchio il settore dell' autotrasporto tanto che i tir minacciano lo sciopero. Oggi, venerdì 11 marzo 2022,  Trasportounito ha annunciato la sospensione dei servizi lunedì.

LEGGI ANCHE Benzina e gasolio, prezzi alle stelle: il listino aggiornato di dove conviene far rifornimento in provincia di Lecco

I tir minacciano lo sciopero per il caro benzina

Ieri Unatras aveva annunciato manifestazioni in tutta Italia il 19 marzo, avvertendo però che le imprese nel frattempo, autonomamente, potrebbero decidere di fermarsi in maniera spontanea in alcune zone del Paese, ritenendo più conveniente lasciare i propri mezzi sui piazzali piuttosto che continuare a viaggiare in queste condizioni. Per il 15 marzo è in programma un incontro con il Governo al termine del quale quali iniziative intraprendere. "Informeremo tempestivamente in merito alle decisioni che verranno prese" fanno sapere da Confartigianato imprese Lecco.

I costruttori lecchesi temono lo stop dei cantieri

Buia la situazione anche per i  costruttori lecchesi. "Siamo consapevoli della gravità del momento e delle difficoltà che il Governo sta gestendo anche sul piano internazionale per porre fine quanto prima al conflitto ucraino - presidente di ANCE Lecco Sondrio, Sergio Piazza -  Ma non possiamo tacere il grido di allarme delle nostre imprese  per una situazione ormai fuori controllo, con prezzi alle stelle e materiali introvabili, che merita risposte concrete e immediate”.

Il presidente di ANCE Lecco Sondrio, Sergio Piazza

 “La mancanza dei materiali da impiegare nei cantieri, la chiusura di numerosi impianti di produzione e l’aumento senza freni dei costi sta determinando il rallentamento di tutti i cantieri edili aperti. Negli ultimi giorni, infatti, i prezzi dei materiali di costruzione che già erano pressoché raddoppiati nell’ultimo anno sono ulteriormente schizzati. In particolare risultano ormai praticamente irreperibili se non a costi insostenibili bitume, acciaio e alluminio e tanti altri ancora. A peggiorare ulteriormente le cose il macroscopico rialzo di gas e carburante che sta mettendo in ulteriore difficoltà i trasporti e la gestione delle consegne. Se non si interverrà con misure forti e tempestive, il rischio è che si arrivi ad un vero e proprio blocco dei cantieri e, in prospettiva, all’impossibilità di avviare le opere previste dal PNRR”.

"Nessuna impresa sarà in grado di realizzare le opere"

“In assenza di contromisure necessarie, come l’adeguamento automatico dei prezzi ai valori correnti per tutte le stazioni appaltanti e misure efficaci di compensazione degli aumenti subiti, nessuna impresa sarà in grado di realizzare le opere in programma e gli interventi per i contratti già acquisiti e si arresterà il percorso virtuoso avviato grazie agli incentivi fiscali”, conclude Piazza.

Seguici sui nostri canali