Piscine chiuse: il Ministro Giorgetti risponde alla lettera di Panzeri e Narciso
"Accolgo l' appello e mi faccio carico di portare nelle sedi più opportune le loro richieste per garantire a questa attività un futuro''.
Un primo, importante segnale è arrivato e ora la speranza è che un intervento del Governo possa portare a una soluzione del problema che affligge le comunità di Merate e Oggiono e con esse anche i lavoratori coinvolti nel fallimento Gestispost che ha portato alla chiusura delle piscine delle due cittadine. Sì perchè dopo che i sindaci Massimo Panzeri e Chiara Narciso (e con loro i primi cittadini di San Donato Milanese, Bresso, Carugate, Gorla Maggiore, Gorla Minore, Jerago con Orago, Lainate e Voghera) hanno scritto una lettera appello al Presidente del Consiglio dei Ministri, Mario Draghi e al Presidente della Regione Lombardia, Attilio Fontana, " chiedendo loro di adottare soluzioni e fornire risorse a favore di un settore così strategico dal punto di vista sociale, che purtroppo rischia il default" è arrivata una "apertura" da parte del ministro dello Sviluppo economico Giancarlo Giorgetti.
Piscine chiuse: il Ministro Giorgetti risponde alla lettera di Panzeri e Narciso
Oggi infatti, il ministro leghista ha incontrato in videoconferenza il coordinamento nazionale delle associazioni dei gestori delle piscine italiane rappresentato da Marco Sublimi e ha sottolineato che il settore delle piscine "ha sofferto particolarmente per le chiusure forzate e le restrizioni al momento delle aperture e ora rischia un impatto devastante per il caro bollette".
Una situazione di difficoltà diffusa che Giorgetti, anche a seguito delle sollecitazioni giunte dopo il Fallimento Gestisport, ha deciso di non ignorare. "Accolgo l' appello e mi faccio carico di portare nelle sedi più opportune le loro richieste per garantire a questa attività un futuro''.
Tra le richieste del coordinamento anche quella che il settore delle piscine venga inserito nelle misure già approvate e in quelle future per calmierare il caro energia. E ancora è stato chiesto di poter usufruire del bonus 110 per gli interventi su tutto l'edificio e non solo per gli spogliatoi. Ma soprattutto è stata avanzata richiesta di rafforzare il fondo perduto previsto dal decreto Sostegni ter per le attività costrette alla chiusura.