Fallimento Gestisport: sindacati in campo per tutelare lavoratori e utenti delle piscine
La chiusura delle piscine di Merate e Oggiono, scattata lo scorso 7 gennaio dopo che il 23 dicembre il Tribunale di Milano ha dichiarato il fallimento della Gestisport, continua a far discutere.
La chiusura delle piscine di Merate e Oggiono, scattata lo scorso 7 gennaio dopo che il 23 dicembre il Tribunale di Milano ha dichiarato il fallimento della Gestisport, continua a far discutere. Solo pochi giorni fa i sindaci Augusto Massimo Panzeri e Chiara Narciso, insieme ad altri sette colleghi, hanno preso carta e penna e hanno scritto al Presidente del Consiglio dei Ministri, Mario Draghi e al Presidente della Regione Lombardia, Attilio Fontana, per chiedere interventi a sostegno del settore. In campo, per tutelare lavoratori e utenti delle piscine, anche i sindacati.
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Fallimento Gestisport: sindacati in campo per tutelare lavoratori e utenti delle piscine
"Gestisport contava all'interno del proprio organico solamente 21 dipendenti, dislocati in diverse province lombarde tra cui sei in quella di Lecco. - spiegano da SLC e CGIL Lecco - La maggioranza degli addetti nel nostro territorio era assunta con contratti di collaborazione, una condizione contrattuale che, alla luce del fallimento societario, ha comportato un grave danno ai lavoratori e alle lavoratrici che hanno perso il lavoro: tale tipologia di lavoro parasubordinato, infatti, non prevede il versamento della contribuzione previdenziale, e di conseguenza non dà diritto a percepire né l’indennità di disoccupazione NASpI (riservata ai lavoratori dipendenti) né l’indennità DIS-COLL (rivolta ai collaboratori coordinati e continuativi)".
La SLC CGIL, sia a livello territoriale che regionale, dalla prima metà del 2021 ha chiesto in più occasioni alla società un incontro per discutere le condizioni e le prospettive occupazionali ed economiche delle lavoratrici e dei lavoratori, "purtroppo senza ricevere risposte - sottolineano dal sindacato - Riteniamo che i due centri sportivi siano fondamentali per la vita del nostro territorio, soprattutto da quando la pandemia ha reso più complicato svolgere attività sportive, riabilitative e di socializzazione per tutte le fasce di età".
"Va riconosciuta una maggiore dignità professionale"
Oltre a garantire al più presto la riapertura degli impianti, secondo i sindacati è necessario "che al personale venga riconosciuta una maggiore dignità professionale, sulla base delle esperienze e delle competenze sistematicamente richieste e certificate: non possiamo più tollerare una svalutazione delle discipline sportive e dei professionisti che se ne occupano, con compensi talvolta inferiori alle 5 euro lorde l'ora. La SLC CGIL continuerà il suo impegno per garantire quanto prima la continuità lavorativa a tutti i dipendenti e collaboratori e l'applicazione del contratto collettivo nazionale degli impianti sportivi".
Federconsumatori in campo
Da non dimenticare anche le famiglie che, pur avendo sborsato denari, non possono ora non possono più usufruire del servizio.
" La CGIL Lecco è impegnata anche nella tutela di coloro che hanno pagato un abbonamento per gli impianti sportivi di Merate e Oggiono, e che ora sono impossibilitati a usarlo: Federconsumatori, associazione legata alla Camera del Lavoro, offre infatti assistenza per verificare la possibilità di chiedere il rimborso della quota di abbonamento non utilizzato".