Teatro

La Compagnia Stabile Carossia va in scena con "La Traviava: Amore e Morte"

Appuntamento per il weekend dell'8, 9 e 10 ottobre.

La Compagnia Stabile Carossia va in scena con "La Traviava: Amore e Morte"
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"La Traviata: Amore e Morte" è lo spettacolo che la Compagnia Stabile Carossia porta sul parco di Villa Mariani, a Casatenovo.

La Compagnia Stabile Carossia è pronta allo spettacolo

La Compagnia Stabile Carossia porta in scena nel fine settimana dell’8/9/10 ottobre “TRAVIATA: Amore e Morte”, opera potente e struggente, capace di spalancare le porte di un sentire profondo dell’anima di ognuno. Un allestimento molto particolare nel quale le scelte registiche e di scrittura della regista e drammaturga Irene Carossia, amplificano la portata delle riflessioni verdiane, affidando al pubblico maggiori strumenti di analisi e comprensione.

La traviata: Amore e Morte

Lo spettacolo vede infatti in scena la presenza delle due donne più importanti della vita di Giuseppe Verdi, Margherita Barezzi e Giuseppina Strepponi, la prima e la seconda moglie, soprattutto due donne capaci di sacrificare se stesse per sostenere le scelte faticose di un uomo non facile e, soprattutto, incapace di esprimere nella vita il suo sentire. Due donne che si sovrappongono nella creazione del mito imperituro di Violetta, vittima sacrificale del perbenismo arido ed avido di una nascente società borghese appoggiata sulla falsità e l’apparenza.

Una battaglia, quella affidata da Verdi alla sua musica e soprattutto alle protagoniste delle sue opere, contro i pregiudizi che vincolano la vita delle donne dentro a scelte ingrate ed ingiuste. Tematiche estremamente moderne affrontate dal teatro che, fra le note del Maestro ritrova la sua dimensione di luogo del dissenso.

Scompaiono le figure maschili

Nella regia di Irene Carossia sono scomparse le figure maschili, Alfredo e Germont padre, sostituite dalla voce di popolo e dalla narratrice stessa che porta il pubblico a mutare in continuazione la prospettiva della lettura dell’opera, di volta in volta vista dalla parte di Violetta, dalla parte di Verdi, dalla parte della Strepponi e di Margherita. Giuseppina ripercorre la sera della prima a Venezia quando la scelta coraggiosa di Verdi scatena il dissenso del pubblico, impreparato al racconto delle incongruenze della società.

Un cast di artiste eccezionali

In scena un gruppo di donne/artiste straordinarie che prestano se stesse con generosa consapevolezza ai personaggi, guidate dalle sapienti mani e dalla sensibilità della pianista Annalisa Ferrario. Irene Carossia, autrice del testo e regista, è una potente e affranta Violetta, dolorosamente sola in mezzo ad un mondo sordo ad ogni suo anelito. Stefania Venezian sostiene il complesso ruolo di narratrice ma anche anima ribelle di Verdi, con onestà intellettuale e grande bravura. Luisa Caglio nel ruolo di Giuseppina Strepponi capace di dare corpo al dolore dignitoso di una donna straordinaria che consapevolmente accetta di morire per se stessa per poter rinascere nel nome di Verdi. Laura Ferrario fragile e tuttavia consapevole Margherita Barezzi, anima sacrificale, legata dal dolore e dal destino ingrato a Violetta, come fosse la sua stessa anima, che l’attende in un’altra dimensione dove, forse, il dolore può trovare quiete. Federica Nicotra e Giulia Scaccabarozzi sostengono con estrema forza l’ingrato ruolo della voce di popolo, quella terrificante voce che porta con sé l’assenza della solidarietà femminile e la dimensione della donna quale eterno agente di reato passibile di punizione. Uno spettacolo da non perdere ma piuttosto da vivere per comprendere il valore del Teatro quale veicolo di emozioni e di riflessioni eternamente vere, come i sentimenti umani e i bisogni dell’anima.

Mostra "Lo spazio pieno"

Nello spazio espositivo sarà possibile visitare ancora la Mostra “LO SPAZIO PIENO”, della fotografa Paola Manzoni in collaborazione con la preziosa artista Marina Ferrari. Una Mostra fotografica che è un omaggio al professionismo, all’impegno artistico ed umano delle artiste del Centro di Ricerca, al valore dell’Arte, del Teatro e della Cultura che sono e rimangono fondamento stesso della democrazia e della libertà.

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