Nuovo campo da calcio, serviranno 300mila euro
Il campo sarà riqualificato in erba sintetica grazie ad un mutuo agevolato del Credito sportivo.
Sono stati affidati all’Italgreen spa di Villa d’Adda i lavori di riqualificazione del campo di calcio in sabbia del centro sportivo di via Lanfritto-Maggioni a Cernusco. L’azienda bergamasca si è aggiudicata la gara con uno sconto pari al 22,57 per cento e l’intervento sul campo ammonterà a 290mila euro, 60mila euro in meno di quanto era stato inizialmente preventivato.
Il progetto del nuovo campo da calcio
Il progetto prevede la sostituzione del campo in sabbia, ormai deteriorato e pieno di buche, con un prato in erba sintetica: il primo passaggio sarà quello di livellare il terreno, dopodiché la copertura, in fibre di polietilene, verrà stesa su di un supporto drenante in polipropilene. L’intervento non riguarda però soltanto la riqualificazione del terreno di gioco: la somma prevista include infatti la sostituzione dell’attuale impianto di illuminazione con la nuova tecnologia a led, la sostituzione delle porte attuali, la collocazione di altre due porte da calcetto che all’occorrenza potranno essere spostate, la sostituzione delle panchine e il rifacimento delle linee da gioco.
L’intervento, finanziato grazie ad un mutuo agevolato per il Credito sportivo, dovrebbe già essere realizzato nel corso di quest’anno. A questo si aggiungerà poi il rifacimento della pista di atletica, la cui omologazione scade quest’anno, per la quale potrebbe essere necessaria una somma che si aggira intorno ai 500mila euro.
L'idea non piace alle minoranze
L’idea dell’Amministrazione guidata da Giovanna De Capitani di riqualificare il centro sportivo era emersa ufficialmente durante un Consiglio comunale dello scorso luglio e non aveva accolto il favore dei gruppi di minoranza. Il consigliere Salvatore Krassowski l’aveva infatti definita «un’idea tirata fuori dal cappello», mentre Gennaro Toto di Identità e Futuro Nostro Cernusco aveva criticato non tanto l’intervento in sé, quanto il fatto che la richiesta fosse partita dall’Acd Brianza, che insieme alla Polisportiva Libertas gestisce il centro sportivo, accusato dal capogruppo di non garantire il diritto allo sport a tutti i bambini del paese.
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