Il nuovo viadotto al posto del ponte San Michele? "Per forza tra Paderno e Calusco, non altrove"
L'assessore di Calusco Massimo Cocchi ha affidato alla sua pagina Facebook il resoconto della videoconferenza organizzata da Rfi.
Il nuovo ponte sull'Adda al posto del San Michele? Tra Paderno e Calusco d'Adda, non altrove. A dichiararlo è l'assessore caluschese e consigliere provinciale di Bergamo Massimo Cocchi, che ha affidato alla sua pagina Facebook il resoconto della videoconferenza di oggi, martedì 3 agosto 2021, durante la quale i tecnici di Rfi hanno illustrato gli esiti dello studio dei flussi di traffico propedeutici alla realizzazione del nuovo viadotto viario.
Il futuro dopo il San Michele
È emerso chiaramente (se ancora ce ne fosse bisogno) che il ponte San Michele tra 10 anni cesserà la sua funzionalità ed è quindi necessario decidere subito l'avvio della progettazione del nuovo viadotto che deve essere realizzato necessariamente tra Calusco e Paderno" ha commentato Cocchi, da sempre convinto come del resto l'Amministrazione caluschese della necessità che il nuovo collegamento a scavalco dell'Adda debba essere realizzato a sud di quello attuale, innestandosi con la "tangenzialina" di Calusco. Diversa era invece l'opinione dei sindaci del Meratese (e in particolare di quelli di Paderno, Robbiate e Verderio) che avevano chiesto il coinvolgimento della provincia di Monza e Brianza per valutare una soluzione diversa da quella attuale.
Lo studio del traffico
Dallo studio del traffico presentato oggi da Rfi, realizzato in collaborazione con Regione Lombardia e le provincie di Bergamo e Lecco, è emerso chiaramente che i nuovi flussi di traffico che sarebbero generati dal nuovo attraversamento tra Calusco e Paderno sono veicoli di chi vorrebbe utilizzarlo già oggi, ma non può farlo a causa delle restrizioni imposte dal viadotto esistente - ha affermato l'assessore Cocchi - Con un nuovo ponte, inoltre, le infrastrutture esistenti, in particolare le strade di Paderno, Verderio e Robbiate, manterrebbero lo stesso livero di servizio, anzi, alcuni snodi, con semplici accorgimenti, migliorerebbero la percorribilità eliminando le code di oggi. Da qui al 2030, anche grazie al miglioramento della tecnologia legata al trasporto su gomma, non ci sarebbe un aumento esponenziale di inquinamento e l'aumento di traffico specifico sarebbe modesto".
Infine un ringraziamento. "Grazie all’assessore Claudia Maria Terzi per l’impegno da subito profuso per la soluzione al problema legato all’attraversamento e al presidente della Provincia di Bergamo Franco Gafforelli per essere stato sempre chiaro sulle necessità del territorio" ha concluso Cocchi.
L'assessore Terzi
"Rfi, su richiesta di Regione, ha realizzato - spiega l'assessore Terzi - questo studio del traffico propedeutico alla realizzazione dei nuovi ponti sull'Adda. Realizzazione che riteniamo urgente e non procrastinabile, dato che l'attuale ponte di San Michele ha una vita limitata, di circa 10 anni. Dallo studio emerge che il nuovo ponte viario non attrarrà traffico da altre infrastrutture, ma darà risposta alla domanda inespressa di mobilità dei territori interessati, ovvero accoglierà flussi di traffico che attualmente si scaricano su altri Comuni per le limitazioni in essere sul ponte San Michele".
"Ribadisco - prosegue l'assessore Terzi - la necessità che le Province di Bergamo e Lecco, così come i Comuni vicini al ponte, trovino un accordo in modo da arrivare a una soluzione e a una decisione condivisa entro il mese di settembre. Giudico positiva la disponibilità di Rfi a raccogliere e valutare le ulteriori richieste di approfondimento che giungono dal territorio". "Bisogna procedere spediti, chi dovesse porre eventuali veti alla realizzazione del ponte viario - conclude l'assessore Terzi - dovrà poi assumersene la responsabilità".