Revisione della Legge 23

Ecco come cambia la sanità in Lombardia

"Attenzione alla persona e al territorio, tempi certi e forti investimenti"

Ecco come cambia la sanità in Lombardia
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Ecco come ambia la sanità in Lombardia. "Attenzione alla persona e al territorio, tempi certi e forti investimenti".

Ecco come cambia la sanità in Lombardia

"La nostra attenzione va alla cura della persona, rafforzando l'attività territoriale. L'obiettivo è accompagnarla nella prevenzione, nella cura e nella riabilitazione. Ciò deve avvenire in un percorso qualificato che non preveda vuoti".

Lo ha detto, ieri pomeriggio, a Palazzo Lombardia, la vicepresidente e assessore al Welfare, Letizia Moratti, durante la conferenza stampa in cui è stata presentata la proposta di revisione della Legge regionale 23/2015 approvata in Giunta. Un documento che Letizia Moratti ha definito: "un'altra tappa fondamentale nella revisione della legge vigente".

"Il risultato - ha aggiunto l'assessore regionale al Welfare - giunge dopo un percorso approfondito, di confronto e di dialogo. Ringrazio il presidente Fontana per il sostegno che mi ha sempre garantito. Ma anche il presidente della Commissione, Emanuele Monti, per il lavoro svolto in Consiglio, per l'ascolto dei consiglieri regionali e di decine di stakeholders e relatori. Tutti hanno contribuito ad arricchire il percorso della legge".

Presente anche il presidente Fontana

Riforma legge 23 Fontana Moratti

All'incontro era presente il governatore della Regione, Attilio Fontana, che tra le altre cose ha annunciato: "216 Case della comunità, 100 Distretti, 64 ospedali di comunità" ovvero "i punti di riferimento per la presa in carico dei lombardi e per l'attuazione della medicina di prossimità".

"La pandemia - ha proseguito il presidente della Regione - ci ha lasciato delle ferite che sicuramente mai potranno rimarginarsi, ma anche la forza di ripartire più forti di prima. E oggi con questo provvedimento inizia una nuova fase. Abbiamo imparato quanto sia importante mettere a sistema l'innovazione tecnologica all'interno dei percorsi di presa in carico. Per questo le Case di Comunità, che potranno essere gestite dai medici di medicina generale, anche riuniti in cooperativa, saranno dotate di attrezzature all'avanguardia e di telemedicina che favoriranno le cure domiciliari".

"Il tema del personale resta centrale"

"Il Governo nazionale - ha detto - deve ora far in modo che i maggiori investimenti vadano di pari passo con l'incremento delle borse specialistiche e il superamento dei numeri chiusi soprattutto per le branche più carenti".

Concludendo la sua analisi, il presidente della Regione ha evidenziato l'attenzione rivolta a ricerca e sport. "Nella nostra proposta - ha spiegato - è prevista la creazione di una rete regionale della ricerca biomedica e dell'innovazione nelle scienze della vita. Un hub, coordinato dagli Irccs di diritto pubblico che coinvolgendo gli enti di ricerca e le Università favorisca iniziative per sviluppare il trasferimento tecnologico in collaborazione con le imprese. Fondamentale, poi, è la valorizzazione dell'attività sportiva e motoria quale parte integrante dei percorsi di prevenzione, cura e riabilitazione ed elemento centrale di un corretto stile di vita".

I principi cardine della  Legge

I principi cardine del testo approvato sono stati illustrati dalla vicepresidente Moratti:

-un approccio 'One health': ossia la costruzione di una governance che assicuri la protezione e la promozione della salute complessiva per persone, animali e ambiente (salute globale);

-libertà di scelta: ovvero la tutela della libertà del cittadino di scegliere le strutture e il personale sanitario, da sempre un patrimonio del Servizio sanitario regionale;

-rapporto pubblico-privato: cioè equivalenza e integrazione all'interno del Sistema sanitario regionale (Ssr) dell'offerta sanitaria e socio-sanitaria delle strutture pubbliche e delle strutture private accreditate;

-raccordo tra mondo produttivo, università e ricerca scientifica.

Il cronoprogramma

La vicepresidente Moratti ha anche indicato un cronoprogramma dall'entrata in vigore della legge:

entro 90 giorni:

- Istituzione dei distretti e nomina direttori;
- Istituzione dei Dipartimenti di cure primarie e dei dipartimenti funzionali di prevenzione;

entro 6 mesi:

- Costituzione del Centro per la prevenzione e il controllo delle malattie infettive;

entro 6 mesi dall'istituzione dei distretti:

- Realizzazione delle Centrali Operative Territoriali (Cot);
- Realizzazione degli Ospedali e delle Case di Comunità;
- Ospedali di Comunità: 26 nel 2022, 19 nel 2023, 19 nel 2024;
- Case di Comunità: 86 nel 2022, 65 nel 2023, 65 nel 2024;

entro 3 anni: completamento del potenziamento della Rete territoriale.

La proposta assegna un ruolo importante a Medici di Medicina Generale e ai Pediatri di libera scelta, alla telemedicina, alla formazione, alle università e alla ricerca.

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