Olginate-Calolzio

Omicidio de Fazio: Stefano Valsecchi condannato a 19 anni e 4 mesi

La sentenza è arrivata oggi, martedì 29 giugno 2021 nell'ambito del processo celebrato con rito abbreviato

Omicidio de Fazio:  Stefano Valsecchi condannato a 19 anni e 4 mesi
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Omicidio de Fazio: Stefano Valsecchi condannato a 19 anni e 4 mesi di carcere. La sentenza è arrivata oggi, martedì 29 giugno 2021 nell'ambito del processo celebrato con rito abbreviato (che in caso di condanna, lo ricordiamo, garantisce lo sconto di un terzo della pena) in tribunale a Lecco davanti al giudice Salvatore Catalano. Il Pubblico Ministero Paolo del Grosso, titolare dell'inchiesta sul brutale assassinio avvenuto  13 settembre 2020 a Olginate, aveva chiesto che il calolziese Valsecchi, 56 anni,  reo confesso dell'omicidio di Salvatore de Fazio, che aveva 46 anni,  e del tentato omicidio del fratello Alfredo de Fazio, 53 anni, venisse condannato a 20 anni.

 

Omicidio de Fazio: Stefano Valsecchi condannato

Un fatto di sangue, quello che era avvenuto il settembre scorso in località Santa Maria, davanti all'ex omonimo convento, che aveva sconvolto tutto il Lecchese. De Fazio, residente a Olginate  era stato ucciso in pieno giorno, in una assolata domenica pomeriggio, colpito da diversi colpi di arma da fuoco. Anche il fratello era stato raggiunto al volto dagli spari esplosi, come lui stesso ha poi confessato, dal calolziese Valsecchi che dopo la sparatoria era fuggito facendo perdere le proprie tracce.

Salvatore De Fazio

Una latitanza la sua, non di poche ore, ma di giorni. Gli inquirenti, che avevano velocemente stretto il cerchio intorno a lui, avevano anche effettuato un maxi blitz con tanto di elicottero in volo per cercarlo nelle colline sopra Calolzio.   Ma di lui nessuna traccia. Solo otto giorno dopo l'omicidio Valsecchi, che in realtà non si era mai allontanato molto da casa,  si era consegnato ai Carabinieri recandosi al Comando provinciale accompagnato dal suo legale Marcello Perillo.

Le liti tra i figli

Dopo l'arresto Valsecchi aveva ricostruito davanti al giudice la genesi dell'orribile fatto di sangue (o per lo meno la sua versione). Valsecchi aveva ricondotto l'assassinio  non solo alla aggressione subita dal figlio Michele da parte del figlio di De Fazio la notte prima dell'omicidio,  ma addirittura a una precedente lite, avvenuta due settimane prima, quando  ragazzi erano venuti alle mani.

In quell'occasione ad avere la peggio, era stato il figlio di De Fazio. Tanto che i due padri, vittima e assassino, si erano già incontrati in piazza a Calolziocorte per  chiarirsi. Ma la seconda lite tra i giovani, finita con Michele Valsecchi  in ospedale con la mascella  fratturata aveva rinfocolato, tragicamente, gli animi.

Da lì un secondo chiarimento tra le due famiglie e un secondo appuntamento, stavolta a Olginate quella maledetta domenica 13 settembre. Un incontro, quello degenerato nel sangue, che sarebbe stato combinato da un terza persona. Valsecchi all'appuntamento si era presentato armato e quell'arma l'aveva usata per uccidere.

Risarcite le parti civili

Oggi il  giudice ha stabilito anche  le provvisionali, ovvero i risarcimenti per le parti civili ovvero la moglie, i figli, il fratello e le sorelle di De Fazio. La motivazioni della sentenza verranno depositate entro 90 giorni.

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