AstraZeneca: via libera alle seconde dosi programmate anche tra gli under 60
Il direttore generale della prevenzione Gianni Rezza: "Per ora non cambia nulla. Non ci sono evidenze di eventi avversi"
Via libera in Italia alla somministrazione delle seconde dosi del vaccino AstraZeneca anche agli under 60. La conferma è arrivata nelle scorse ore per bocca del direttore generale della prevenzione al Ministero della Salute, Gianni Rezza, che parlando del vaccino anglo-svedese ha detto: "Per ora non cambia nulla. Non sono state prese decisioni diverse rispetto alle ultime settimane e rispetto al pronunciamento dell’Ema (l’Agenzia europea del farmaco, ndr) perché non ci sono evidenze di eventi avversi".
AstraZeneca: l'importante decisione
La strada tracciata per il buon esito della campagna vaccinale, che ha finalmente toccato il target delle 500 mila somministrazioni al giorno, dunque, per ora non subirà deviazioni o cambiamenti in corsa. La scelta di confermare i richiami programmati utilizzando il vaccino sviluppato a Oxford nelle persone con meno di 60 anni ha risvolti importanti: gli under 60 cui è stato somministrato sono infatti nella maggior parte dei casi lavoratori della scuola e rappresentanti delle forze dell’ordine, per una platea complessiva di circa un milione e mezzo di persone.
I rarissimi eventi avversi
La tribolata vicenda del vaccino AstraZeneca è nota a tutti. Dopo la sospensione delle somministrazioni a causa di rarissimi eventi avversi legate a forme inusuali di trombosi cerebrali e addominali in pazienti giovani. Per questa ragione Ministero della salute e Aifa (Agenzia italiana del farmaco) raccomandarono l’uso del vaccino a vettore virale per le persone con più di 60 anni.
Già all’epoca le autorità sanitarie precisarono che per i richiami non sarebbe cambiato nulla; decisione che è stata ribadita in quanto i casi di trombosi si sono verificati solo in occasione delle somministrazioni delle prime dosi e non dei richiami.