In Bergamasca i medici di medicina generale ritirano i vaccini per i pazienti allettati
Circa 3.200 persone riceveranno la dose a domicilio nei prossimi giorni.
Da oggi, mercoledì 7 aprile 2021, 180 medici di medicina generale hanno ricevuto dall’Agenzia di Tutela della Salute di Bergamo i vaccini anti Covid19 che verranno somministrati a circa 3.200 pazienti allettati che saranno vaccinati presso le loro abitazioni nei prossimi giorni.
Vaccini ai pazienti allettati
Con questi numeri, diffusi oggi da ATS Bergamo, ha inizio, dopo la fase sperimentale di settimana scorsa che aveva visto coinvolti - al fine di testate le procedure - 10 medici per circa 200 pazienti, la campagna vaccinale per le persone impossibilitare a raggiungere i centri di vaccinazione. “Il lavoro che ha condotto alla giornata odierna ha avuto un’intensa fase di preparazione insieme ai medici di medicina generale per stilare le liste degli aventi diritto e per organizzare la distribuzione dei vaccini Moderna attraverso la rete dei Centri di riferimento territoriale (Cdrt) – commenta Carlo Alberto Tersalvi, direttore sanitario dell’Agenzia di Tutela della Salute – Contiamo, con quattro date di distribuzione, di raggiungere con la prima dose tutti i pazienti a carico dei MMG entro la fine di aprile”.
Il 21 aprile altre dosi
I pazienti sono stati contatti dai medici stessi per la definizione della data e dell’orario della somministrazione. Il programma dell’Agenzia di Tutela della Salute prevede che il 21 aprile i medici di medicina generale ritirino altri vaccini e che si aggiungano altri 40 medici circa a quelli già operativi (quindi alla fine saranno 3.600 gli assistiti più fragili vaccinati a casa dai MMG che hanno accettato questa modalità di somministrazione).
6.700 persone censite da Ats
Per gli altri circa 6.700 pazienti allettati censiti da ATS Bergamo saranno attivati gli erogatori sociosanitari, attraverso una manifestazione di interesse che si chiuderà l’11 aprile cui farà seguito la fase operativa già la prossima settimana. “E’ un altro passo importante per quanto riguarda la protezione delle fasce più fragili della popolazione - commenta il direttore generale Massimo Giupponi - nonché un ulteriore esempio della fattiva collaborazione che vede insieme ATS e medicina del territorio nel contrasto alla pandemia da Coronavirus”.