Lotta al virus

Pfizer prodotto in Brianza, ora è ufficiale

La multinazionale fornirà servizi di riempimento e preparazione del prodotto nel corso del 2021

Pfizer prodotto in Brianza,  ora è ufficiale
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Prima era una voce, poi una conferma e ora è ufficiale. A Monza, alla «Thermo Fisher Scientific» di viale Stucchi si produrrà il siero Pfizer. Lo riportano i colleghi di primamonza.it.
Dopo la notizia di settimana scorsa che la «Adienne» di Caponago avrebbe da luglio messo in produzione le fiale del vaccino russo Sputnik, ora arriva l’accordo anche per la multinazionale monzese, l’azienda di cui parlò anche il premier Mario Draghi (senza però citarne il nome). Erano le uniche due in Brianza che avrebbero avuto i requisiti.

Pfizer prodotto in Brianza, ora è ufficiale

"Thermo Fisher – spiega una nota della stessa azienda pubblicata oggi giovedì 25 marzo 2021 – fornirà servizi di riempimento sterile e preparazione del prodotto finito nel proprio stabilimento di Monza nel corso del 2021. “Thermo Fisher Scientific – aggiunge la nota – è orgogliosa di lavorare con i propri clienti a livello globale nella lotta contro il Covid 19 supportandoli nello sviluppo e nella produzione di vaccini e terapie, compreso il vaccino Pfizer-BioNTech”.
“Thermo Fisher sta infatti lavorando come parte della rete globale di produzione di vaccini di Pfizer, e fornirà servizi di produzione a contratto, in Italia, per il vaccino Pfizer-BioNTech contro il Covid 19 che sarà distribuito in diversi mercati” e “fornirà servizi di riempimento sterile e preparazione del prodotto finito nel proprio stabilimento di Monza nel corso del 2021”.

L’adeguamento dei laboratori

I dipendenti della Thermo Fisher in particolare sapevano da mesi che i laboratori erano stati ampliati e riconvertiti per la produzione del vaccino, ma erano tenuti al massimo riserbo. Ora emerge che potrebbero essere prodotte a Monza fino a circa 130mila fiale al giorno. Nel frattempo l’azienda si sta preparando al momento storico potenziando il sistema di sorveglianza e sicurezza. Non è escluso nemmeno che possa assumere anche nuovo personale. La farmaceutica (che ha 1500 dipendenti tra la sede produttiva e quella di ricerca situata in via Tiepolo) già dispone di personale altamente qualificato nella produzione di farmaci iniettabili e che potrebbero essere destinati alle nuove linee.

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