Aumentati i contagi in Bergamasca: tutti i dati dei Comuni dell'Isola e della Valle San Martino
La presenza sempre più diffusa di varianti, con la maggiore forza di contagiosità ormai dimostrata a livello scientifico, ha determinato un veloce innalzamento dei casi
Il trend della pandemia nella Bergamasca è in peggioramento: lo confermano sia i dati forniti dagli ospedali che quelli di Ats Bergamo. Per la settimana dal 10 al 16 febbraio la provincia di Bergamo vede un incremento complessivo di 1025 casi positivi con una media giornaliera di 146 casi. La curva epidemia risale con un valore di incidenza complessivo settimanale che sale a 89 casi per 100.000 abitanti. Le aree critiche sono nuovamente rappresentate dagli Ambiti confinanti con la provincia di Brescia e con il distretto di Bergamo Ovest.
Aumentati i contagi in Bergamasca
I comuni maggiormente impattati nella settimana in studio sono quelli di Valgoglio (tasso di incidenza 17,2 per 1.000 abitanti; 10 nuovi casi, +10 nuovi casi rispetto alla settimana scorsa), Vedeseta (tasso di incidenza 10,0 per 1.000 abitanti; +2 nuovi casi, +2 rispetto alla settimana precedente), Gorlago (32 nuovi casi, +23, tasso 6,0). Nella Bassa i numeri più alti si registrano ad Arcene (28 nuovi casi, +3, tasso 5,7) e a Brignano, i nuovi casi sono 27, contro i 4 di settimana scorsa, e un tasso del 4,3.
In termini generali, l’incremento appare diffuso però in buona parte del territorio bergamasco. L’area meno impattata è nuovamente quella all’ambito della Valle Brembana. Il numero di Comuni con zero casi incidenti è sceso ad 81.
Colpa delle varianti più contagiose
La presenza sempre più diffusa di varianti, con la maggiore forza di contagiosità ormai dimostrata a livello scientifico, ha determinato un veloce innalzamento dei casi incidenti, con l’insorgere di numerosi focolai, in particolare evidenti in ambito scolastico. Da qui l’incremento della curva epidemica e per questo Ats ricordare quanto sia fondamentale “rispettare – e far rispettare – rigorosamente tutte le norme previste, in particolare sul distanziamento sociale e sull’utilizzo dei mezzi di protezione individuale (mascherina chirurgica – evitando se possibile quelle di stoffa non certificate -, lavaggio delle mani, etc), in famiglia e nelle situazioni extra-famigliari, in particolare per quanto è correlabile ai trasporti pubblici ed alla quota di attività didattiche in presenza, alle attività extra scolastiche ( soprattutto le attività sportive collettive) nonché ad altre situazioni in cui aumenta il rischio di contagio (mense, bar, ristoranti, negozi, etc.)”.