La tradizione

"Rogo della vecchia", Calusco mette sotto processo il Coronavirus FOTO E VIDEO

Il martedì grasso di ogni anno, la comunità si riunisce per questo originale evento folkloristico.

"Rogo della vecchia", Calusco mette sotto processo il Coronavirus FOTO E VIDEO
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Ritorna a Calusco d'Adda il "rogo della vecchia", il falò che viene acceso da tradizione ogni martedì grasso come forma di liberazione simbolica da tutto quello che di male c’è stato nell’anno passato, in segno di rivalsa e rigenerazione.

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La tradizione del "Rogo della vecchia" a Calusco

Calusco mette sotto processo il Coronavirus e lo fa attraverso il "rogo della vecchia", la storica tradizione del paese che si ripete ogni anno nel periodo di Carnevale e che ha avuto luogo proprio ieri, martedì 16 febbraio 2021, in oratorio. "La sera del martedì grasso tutta la comunità si riunisce nel cortile dell’oratorio per questo evento - ha spiegato l’assessore al Tempo libero Silvia Di Fonso - In quest’occasione viene bruciato il fantoccio di una 'vecchia' realizzato dai volontari della parrocchia, che rappresenta ciò che di male c’è stato durante l’anno precedente: crisi politica, guerre, terremoti... ". Nel 2020, ovviamente, il male per eccellenza è stata la pandemia, che ha letteralmente sconvolto il mondo sotto ogni punto di vista. E così, il Comune di Calusco ha deciso che ad andare al rogo stavolta sarà proprio il Covid. "La tradizione prevede che venga organizzato un processo, con tanto di banda, esibizioni di sbandieratori e una piccola scenetta nella quale un attore recita la parte del giudice che accusa la 'vecchia' - ha proseguito Di Fonso - Il falò è quindi un simbolo di rinascita, che quest’anno incarna il vaccino, il desiderio di rivalsa, la voglia di tornare a lavorare e a condurre una vita normale".

"Eravamo stanchi di non poter organizzare momenti di condivisione rivolti alla nostra comunità, per questo abbiamo avuto l’idea di riproporre almeno questa tradizione - ha poi concluso l’assessore - Nelle scorse settimane abbiamo dunque contattato il parroco don Santo Nicoli e il coadiutore don Michael Zenoni e loro hanno subito accettato con piacere, così come i volontari dell’oratorio che si sono subito resi disponibili a preparare il fantoccio".

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Calusco mette sotto processo il Coronavirus

Il "rogo della vecchia" ha avuto luogo ieri sera, martedì 16 febbraio 2021, nel cortile dell'oratorio. A discapito del numeroso pubblico che ha sempre partecipato con grande entusiasmo all'evento, però, questa volta il rito si è svolto in maniera ristretta mentre l’intera comunità ha potuto assistere al rogo direttamente dalle proprie case tramite una diretta social trasmessa su Facebook. La partecipazione è stata comunque molto numerosa: il video è stato guardato in diretta da circa 500 persone, ma oggi il numero delle visualizzazioni è salito a quattromila.
Dopo un piccolo momento iniziale di musica con i "Baghét" di Calusco, che hanno accompagnato tutta la serata con il suono delle loro cornamuse, ad aprire il tradizionale evento sono state le parole del sindaco Michele Pellegrini: "Nel 2020 la pandemia ci ha messo in ginocchio - ha esordito il primo cittadino - Abbiamo dovuto cancellare tutte le manifestazioni caratteristiche del nostro paese a partire dal Carnevale, che quest'anno abbiamo annullato per la seconda volta consecutiva. Però oggi vogliamo bruciare questo virus affinché si torni al più presto a una vita normale e la gente torni a ritrovarsi insieme a queste manifestazioni sociali che danno la possibilità alla comunità di crescere. Facciamo in modo che almeno nel 2021 il virus sparisca".

Dopodiché il microfono è passato nelle mani di don Michael Zenoni, curato dell'oratorio: "Siamo qui stasera a fare questo rito profano che ci aiuta a dimenticare un anno così tremendo che ha colpito tutti, chi più e chi meno - ha dichiarato - Un anno da dimenticare e dal quale dobbiamo ripartire. Che questo rogo sia segno di una piccola ripartenza. Bruciare la 'vecchia' è un perpetuare le nostre tradizioni e la nostra identità".

Ancora un intermezzo musicale e poi lo speaker della serata Beppe Rocca ha letto, come da tradizione, l'arringa per condannare la "vecchia" da mettere al rogo. "Il nostro pensiero va a coloro che ci hanno lasciati, ma anche a quelli che sono restati. Per questo motivo noi piano piano ricominciamo, a piccoli passi la nostra quotidianità vogliamo riprendere in mano. Questa sera, con la tua esecuzione vogliamo ricordare, che anche quest'anno è arrivato Carnevale". A quel punto è stata la volta della condanna del giudice, impersonato dall'assessore Di Fonso: "Per tutto quello che abbiamo sentito, tenuto conto che in tuo favore nessuno ha mosso un dito, con della giuria all'unanime verdetto, noi ti bruciamo e poi tutti a letto!". Torce infuocate hanno alimentato le fiamme e la "vecchia", insieme a tutto quello di male che portava con sé, è sparita per sempre.

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