L'intervento

Lezioni in piazza a Merate: il commento del vicesindaco Procopio

"Non è solo una protesta ma un grido di dolore, non contro il virus ma, contro l’incapacità di chi dovrebbe prendere decisioni e organizzare il trasporto pubblico e consentire le lezioni in presenza per tornare a vivere e socializzare"

Lezioni in piazza a Merate: il commento del vicesindaco Procopio
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Il vicesindaco di Merate Giuseppe Procopio, tramite un post sulla sua pagina Facebook, ha voluto esprimere le sue opinioni in merito alle prolungate chiusure delle attività commerciali e alla protesta in piazza degli studenti meratesi di questa mattina.

Lezioni in piazza a Merate: il commento del vicesindaco Procopio

"Da assessore alle attività produttive esprimo solidarietà e vicinanza a tutti commercianti e alle attività produttive meratesi (e non) che si vedono costrette a una nuova (ingiusta e ingiustificata) chiusura con un altro grave danno economico e non solo. Sto ricevendo numerosi messaggi di rabbia, sconforto, spaesamento generale per questa continua incertezza di provvedimenti e chiusure imposte, nonostante i sacrifici degli ultimi mesi e riguardo alla corretta osservanza delle regole volte alla prevenzione dei contagi che ormai la maggioranza dei Lombardi rispetta -recita il post -  Come amministrazione comunale ci impegneremo, come fatto fino ad ora, per studiare forme e modi per stare vicino ai nostri negozi di vicinato e far si che quando tutto ciò passerà le serrande tornino ad alzarsi con le vetrine illuminate, perché il sorriso di un commerciante quando cammini in paese è un valore aggiunto per la Città. Chiediamo invece al governo un impegno immediato per lo stanziamento di risorse da distribuire subito, velocemente e senza burocrazia. Se si vogliono chiudere le attività allo stesso modo bisogna fornire ristori subito senza burocrazia ma soprattutto consistenti. Noi e diversi comuni ci siamo riusciti in 2 mesi, se non siete in grado delegateci".

Procopio: "Inasprimento ingiustificato delle limitazioni"

"Lo sconforto di certe decisioni è frutto ormai anche dalla capacita dei cittadini della lettura dei dati e quindi dell’incomprensione delle decisioni che ne conseguono. Significativo è quello relativo all’incidenza dei nuovi contagi in provincia di Lecco e ad esempio Merate. Talmente irrisori che la misura della zona rossa che sarà adottata è palesemente sproporzionata. Vero che gli ultimi riscontri relativi all’indice RT (1.2) descrivono una progressione dei contagi rispetto al periodo natalizio, era prevedibile, ma questo indicatore non consente una piena comprensione della situazione epidemiologica in un dato territorio come ad esempio il nostro - ha spiegato il vicesindaco -  L’inasprimento ingiustificato delle limitazioni anti-Covid, su certi territori, sottopone tutti i cittadini ed in particolar modo gli studenti, le loro famiglie e gli operatori dei settori economici (ristorazione, somministrazione, commercio, attività culturali e sportive, per citare solo i principali) costretti alla chiusura immotivata delle rispettive attività. Tali limitazioni sono necessarie e doverose ovunque gli indicatori di diffusione del contagio segnalino situazioni tali da mettere seriamente in pericolo la salute dei nostri cittadini. Dove viceversa le condizioni epidemiologiche siano oggettivamente migliori, come pare essere in questa fase Merate e la provincia di Lecco e come auspichiamo possa presto essere per tutto il paese, riteniamo sia sbagliato sottoporre indiscriminatamente tutte le province in zona rossa, innanzitutto a beneficio di quelle situazioni dove è urgente un progressivo ritorno alla normale attività, scuole in testa, e a seguire commercio e ristorazione. Questo accanimento contro la nostra Regione inizia ad assumere riflessioni che lasciano spazio a dubbi più politici che scientifici".

Il vicesindaco: " La manifestazione dei ragazzi è comprensibile"

"Concludo con la comprensibile manifestazione di oggi dei nostri ragazzi per il rientro a scuola. Non è solo una protesta ma un grido di dolore, non contro il virus ma, contro l’incapacità di chi dovrebbe prendere decisioni e organizzare il trasporto pubblico e consentire le lezioni in presenza per tornare a vivere e socializzare. Ci sono decine di aziende private con autobus fermi e li vedono tutti tranne chi dovrebbe - ha affermato Procopio - Non possiamo più sopportare e pensare a una società con una classe politica di improvvisati che abdica alla scuola e ai giovani e alla responsabilità che essa comporta. I ragazzi, la scuola sono il nostro futuro.
Come abbiamo visto, purtroppo, uno non vale uno. Non c’è più tempo questa volta per le ideologie, l’incompetenza e l’approssimazione. Non c’è più tempo per davvero. La politica è una cosa seria e tocca tutti noi".
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