Siamo entrati nei reparti più colpiti

Viaggio nel Mandic che si appresta ad affrontare la terza ondata della pandemia FOTO

E' una quiete apparente prima della nuova tempesta, quella che si respira nei corridoi dell'ospedale di Merate in questi giorni.

Viaggio nel Mandic che si appresta ad affrontare la terza ondata della pandemia FOTO
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Una relativa quiete prima della tempesta. Di quella tempesta che medici, infermieri e operatori del Mandic sono già pronti ad affrontare, scavando nel profondo per trovare la forza di tornare in trincea per terza ondata della pandemia da Covid che è destinata a montare dopo le festività.

Mandic, un Natale di stanchezza

Sono occhi stanchi, quelli scorti dietro le mascherine indossate dal personale medico e paramedico che abbiamo incontrato nei giorni scorsi, nel giro tra i reparti di Medicina, Pneumologia e Rianimazione che i giornalisti di Giornale di Merate e Primamerate.it hanno svolto, accompagnati dal direttore generale dell’Asst Paolo Favini, dalla responsabile della comunicazione Anna Maria Grossi e dalla direttrice sanitaria Valentina Bettamio. Occhi che tradiscono sincera commozione nel ripercorrere i giorni più drammatici di marzo, quando quotidianamente si registravano decessi e quando salvare una vita aveva davvero il significato di aver salvato il mondo intero. Rivelano frustrazione, perché non è semplice trasmettere a chi il Covid non lo ha provato sulla propria pelle quanto questo maledetto virus sia subdolo e pericoloso, ma anche rabbia, quando si pensa che fuori dall’ospedale c’è addirittura chi nega o minimizza la pandemia, a volte indossando un camice a favor di telecamere nei salotti televisivi.

Piccoli gesti che scaldano il cuore

I primari Daniele Colombo (Pneumologia), Davide Guzzon (Rianimazione) e Stefano Crespi (Medicina)

Sentimenti contrastanti, che rimangono nell’intimo e non trapelano, perché al paziente Covid non servono soltanto farmaci e terapie ma anche positività. Che può avere il volto delle parole rassicuranti dei medici coordinati dai primari Stefano Crespi (Medicina), Daniele Colombo (Pneumologia) e Davide Guzzon (Rianimazione) o quello della grinta travolgente delle infermiere e operatrici, indaffarate - tra le altre incombenze - a preparare poesie e dolcetti per gli ammalati che trascorreranno in un letto il Natale, che è ormai alle porte. Piccoli gesti che scaldano i cuori, non solo degli ammalati ma anche delle loro famiglie che passeranno le feste con il pensiero rivolto ai propri cari ricoverati in ospedale.

Terza ondata in arrivo

«La terza ondata? Probabilmente ci sarà - ci hanno rivelato i tre primari - Oggi siamo più preparati ad affrontare il virus, ma se la prima ondata della pandemia ci ha trasmesso paura, ma anche adrenalina, la seconda ci ha lasciato molta stanchezza. Noi siamo qui, trascorriamo il Natale con minore pressione rispetto alle scorse settimane ma consapevoli che dovremo presto tornare a “lottare” per la terza volta». La quiete, insomma, prima della nuova tempesta.

 

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