Young Inclusion

Violenza di genere, per vincere insieme partire dal rispetto alla vita e al prossimo

Al convegno del 25 novembre Letizia Caccavale ha spiegato l’impegno di Regione Lombardia sulle pari opportunità

Violenza di genere, per vincere insieme partire dal rispetto alla vita e al prossimo
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Lotta ai femminicidi e violenza di genere, anche la politica regionale fa il suo. È quanto ha voluto far capire Letizia Caccavale, presidente del Consiglio per le Pari Opportunità della Lombardia, nel suo intervento al convegno di mercoledì 25 novembre “Vincere insieme la violenza di genere”, organizzato nella Giornata internazionale per l'eliminazione della violenza contro le donne, dalle cooperative “Il Sentiero” e “La Clessidra”, promotrici dei “Centri Artemisia”, nell’ambito del progetto Young Inclusion.

Violenza di genere, per vincere insieme partire dal rispetto alla vita e al prossimo

Una mattinata ricca di interventi di livello e sfaccettati, dove è emersa quanto multiforme possa essere il contrasto alla violenza di genere: si è parlato di violenza domestica ed empowerment (ne ha parlato Marta Ferrari, responsabile del centro antiviolenza di Lodi “La metà di niente”), dell’attenzione per le donne vittime della tratta (con una riflessione dell’esperta in diritto delle migrazioni Veronica Vergani), del sostegno psicologico alle vittime (Linda Pozzi, Telefono Donna Lecco), sino alla prevenzione e cura dell’uomo maltrattante, oggetto dell’intervento dello psicologo e psicoterapeuta Giovanni Callegari.

Letizia Caccavale

«Per vincere insieme la violenza di genere dobbiamo partire dal rispetto alla vita e al prossimo, questo è il valore aggiunto delle pari opportunità», è il pensiero di Caccavale, che ha evidenziato alcune novità introdotte sul tema dal Pirellone, come la misura approvata dalla Giunta regionale che prevede nuovi fondi a sostegno degli orfani per femminicidio e per crimini domestici.
Ma il sostegno del Consiglio per le Pari Opportunità è vario, per prevenire ogni tipo di discriminazione nei confronti del sesso femminile: «Dati drammatici ci raccontano di quante donne oggi in Italia e in Lombardia rassegnano le dimissioni volontarie per difficoltà nel conciliare la vita personale e familiare con il lavoro così come numerosissimi casi di discriminazioni per maternità - prosegue Caccavale -. Abbiamo lanciato così l'iniziativa “Parità virtuosa. Buone pratiche di conciliazione vita-lavoro in Lombardia” che valorizza tutte quelle realtà tra aziende, associazioni che valorizzano la genitorialità nei luoghi di lavoro».

Anche in campo lavorativo è necessaria un’equità

La maternità non può essere considerata un problema, e anche in campo lavorativo è necessaria un’equità, primo step per evitare prevaricazioni: «Le statistiche recenti confermano ancora una volta la difformità di salario tra uomo e donna a parità di mansioni. Questa disparità è buon terreno di condizione di dominio e potere attraverso la gestione del denaro, ovvero terreno fertile per violenza fisica psicologica ed economica. Abbiamo aggiunto come criterio di premialità del premio 2020 l’annullamento del divario salariale di genere tra uomini e donne».
«Fa male constatare che i reati di violenza contro le donne in tempi di Covid non si sono fermati ma al contrario sono aumentati i casi di violenza domestica - ha concluso la presidente del Consiglio Pari Opportunità -. Fondamentale è il lavoro svolto dai centri e dalle comunità specializzate, così come essenziale è la riqualificazione professionale e il reinserimento sociale e lavorativo della donna»

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