Italia Viva... e vegeta: il partito di Renzi piazza due sindaci nel Meratese
Marco Panzeri a La Valletta Brianza e Stefano Motta a Calco rappresentano gli avamposti del partito di Matteo Renzi in Brianza.
Italia viva... e vegeta. Almeno nel Meratese, dove il partito di Matteo Renzi alla luce dell'esito dello spoglio elettorale avvenuto oggi, piazza due sindaci a La Valletta Brianza (Marco Panzeri torna a vestire la fascia tricolore dopo i dieci anni a Rovagnate) e a Calco (per Stefano Motta è stata una riconferma).
Panzeri e Motta, due destini incrociati
La Brianza, alla luce delle elezioni comunali, si riscopre più renziana della Toscana e di molti altri territori dove, numeri alla mano, la creatura politica dell'ex premier e sindaco di Firenze ha raggiunto cifre molto scarse (solo in Campania ha superato il 7%, imbarazzante in Puglia l'1,08 di Scalfarotto). Destino simile, quello di Panzeri, che di Italia Viva è coordinatore provinciale e di Motta. Entrambi amministratori esperti, sindaci in paesi diversi (il primo dieci anni a Rovagnate e da oggi a La Valletta Brianza, il secondo dieci anni a Brivio e ora al secondo mandato anche a Calco), entrambi ex personaggi di spicco del Pd provinciale (Motta ne è stato segretario, Panzeri ci è andato vicino perdendo le primarie contro Fausto Crimella nel 2013), "sedotti" dalla politica di Matteo Renzi sin dal famoso comizio del 2012 in piazza XX Settembre che vide proprio Panzeri al suo fianco sul palco, insieme a Virginio Brivio.
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Italia Viva, due sindaci nel Meratese (e quattro in tutto nel Lecchese)
"La Leopolda è casa mia e nessuno mi farà cambiare idea" dichiarò Motta al Giornale di Merate alla vigilia della nascita di Italia Viva. Non ci mise molto - e con lui Panzeri, ma anche il sindaco di Valmadrera Antonio Rusconi e quello di Garlate Giuseppe Conti - a migrare verso una nuova esperienza politica. Pochi, quasi nulli i contraccolpi del cambio di casacca tradotti in ambito locale. Motta ha ricevuto pieno sostegno dai militanti del Pd in una campagna elettorale che si è tradotta in una vittoria "alla Zaia", con il 74,57% dei voti.
Più in salita la strada per Panzeri, non tanto per la tessera di partito quanto per le profonde divisioni tra il suo gruppo nascente, a trazione Rovagnate-Monte, e quello pereghino del sindaco uscente Roberta Trabucchi, che infine ha deciso di non presentarsi spianando la strada all'ex alleato divenuto poi nemico giurato (in un'intervista al Giornale di Merate prima di Ferragosto definì la sua candidatura "inopportuna"). Panzeri se l'è giocata contro un nemico immaginario - il commissario, che sarebbe subentrato solo in caso di mancato raggiungimento del quorum - ma ha avuto vita facile.
Due sindaci nel Meratese, quattro in provincia di Lecco. Se non si tratta di un record, per il partito di Matteo Renzi, poco ci manca...