Il 2025 è stato un anno complesso, segnato da un quadro geopolitico instabile e da continui mutamenti a livello internazionale ed europeo. In vista del 2026, Confindustria Lecco e Sondrio ha tracciato un bilancio dei dodici mesi trascorsi. A farlo sono stati il presidente Marco Campanari e il direttore generale Giulio Sirtori, affrontando i principali temi che hanno caratterizzato l’anno: dallo stato di salute delle imprese all’export, dalla fusione con Confindustria Como al rapporto con il mondo della scuola, fino alle Olimpiadi e alle prospettive legate all’intelligenza artificiale.
Il sistema delle imprese tra difficoltà e tenuta occupazionale
«Di fronte a un caos mondiale geopolitico e a un caos europeo dovuto ai disastri che l’Unione Europea ha saputo fare in termini di politica industriale, pensare a rose e fiori è certamente un’utopia», ha esordito Campanari. La nota positiva, secondo il presidente, è stata la capacità del sistema di reggere l’urto: «La good news è rappresentata dal fatto che il sistema, nonostante tutto, ha tenuto bene, soprattutto dal punto di vista occupazionale. I dati sono confortanti e non ci sono alle porte segnali di problemi sostanziali». Anche l’osservatorio sulle imprese associate ha restituito segnali incoraggianti. «Emergono riscontri positivi, con il numero di lavoratori in tenuta o in aumento», ha spiegato Campanari, sottolineando come gli indicatori complessivi mostrino un equilibrio: «Ci sono indici positivi e altri leggermente negativi, ma la media dice che il sistema sta tenendo. Non possiamo aspettarci molto di più viste le regole di gioco e le condizioni di contorno».
Export in crescita e performance record verso gli Stati Uniti
Il fronte dell’export ha rappresentato uno degli elementi più solidi del 2025. «A livello italiano, nei primi nove mesi dell’anno, l’export è cresciuto del 3,6%, mentre la provincia di Lecco ha fatto segnare un +6,5% rispetto al 2024», ha ricordato Campanari. Ancora più significativo il dato verso gli Stati Uniti: «L’export lecchese verso gli USA ha registrato un +17,8%. Se il quarto trimestre fosse in linea con il resto dell’anno, avremmo una variazione da record». Secondo il presidente, i numeri vanno letti con attenzione: «I dazi americani sono un fenomeno macroeconomico che ha bisogno di un periodo di tempo medio per essere valutato. Il valore e il pregio dei prodotti esportati hanno fatto sì che fossero comunque richiesti e acquistati».
La fusione con Confindustria Como e la nascita di una nuova realtà
Ampio spazio è stato dedicato al percorso di aggregazione con Confindustria Como, annunciato ufficialmente durante l’ultima assemblea. «Abbiamo stilato una roadmap e stiamo procedendo spediti, con step precisi e programmati nel tempo», ha spiegato Campanari. Il progetto prevede il voto delle assemblee entro la fine del 2026 e la nascita, nella primavera del 2027, di una nuova associazione unica. «Non esisteranno più le due realtà attuali e distinte. Stiamo portando avanti un confronto virtuoso che ci porterà a diventare uno dei “big” del Paese, la nona Confindustria in Italia per dimensioni e la principale per estensione territoriale». La sfida, ha concluso, sarà «mantenere e migliorare la prossimità, costruendo una struttura con presidi capaci di garantire rappresentanza».
I numeri dell’associazione e un modello organizzativo rinnovato
Il direttore generale Giulio Sirtori ha ricordato i numeri di Confindustria Lecco e Sondrio: «Seguiamo 635 imprese e 39mila addetti, mentre in associazione lavoriamo in 60. Da diversi anni siamo in costante crescita, con un buon livello di fidelizzazione e di soddisfazione». Anche Confindustria Como, ha aggiunto, presenta numeri «praticamente speculari». Campanari ha poi rivendicato il percorso di innovazione organizzativa: «La nostra è una macchina molto rodata. Tra i propositi del mio programma c’era l’innovazione del modus operandi, creando gruppi più moderni di quelli classici. Sono nati così gruppi tematici e di filiera, che hanno dimostrato di funzionare benissimo, aggregando persone e generando attività e progetti utili».
Strategia territoriale, energia e rapporto con la scuola
Ripercorrendo le tappe salienti del 2025, il presidente ha citato lo studio strategico territoriale elaborato da TEHA – The European House Ambrosetti. «È uno studio di sistema: in tempi tumultuosi un territorio sano deve imporsi di riprogettarsi, non può sedersi sugli allori», ha spiegato Campanari. L’analisi ha permesso di mettere in luce potenzialità e criticità, definendo azioni concrete da realizzare in tempi brevi. Sul fronte energetico, l’associazione ha consolidato il ruolo del Consorzio energia, «diventato uno dei principali gruppi di acquisto industriale a livello nazionale». A maggio è nata anche la Comunità Energetica Alessandro Volta, in collaborazione con Confindustria Como, ora entrata nella fase operativa. Non è mancata l’attenzione al mondo della scuola. «Svolgiamo un’attività capillare sulle relazioni scuola-lavoro e sull’orientamento, inventandoci ogni possibile modo innovativo per avvicinare i giovani al mondo del lavoro e dare loro la possibilità di scegliere consapevolmente», ha sottolineato Campanari.
Olimpiadi e intelligenza artificiale, le sfide del futuro
Il bilancio si è chiuso con uno sguardo al futuro, tra grandi eventi e innovazione tecnologica. «I grandi fenomeni come le Olimpiadi portano un valore aggiunto: in termini di infrastrutture molti lavori non si sarebbero fatti senza l’arrivo dei Giochi», ha osservato il presidente. Sull’intelligenza artificiale, infine, Campanari ha evidenziato come il percorso sia solo all’inizio: «Le aziende hanno capito che si tratta di qualcosa di epocale. Oggi il rumore di fondo è tanto, ma nei prossimi 12-18 mesi sarà cruciale capire quali ambiti dell’IA potranno essere trasferiti concretamente nel mondo dell’impresa e nella vita reale di tutti noi».