Chiuso il dibattito pubblico

Nuovo ponte San Michele: ecco la soluzione scelta da Rfi

Nella relazione pubblicata oggi, lunedì 15 dicembre 2025, si parla di "migliore collocazione possibile della nuova opera in stretto affiancamento". Verrà bandito un concorso internazionale per la progettazione

Nuovo ponte San Michele: ecco la soluzione scelta da Rfi

«La migliore collocazione possibile della nuova opera è quella in stretto affiancamento». E’ questa la sentenza pronunciata da Rfi nella relazione finale del dibattito pubblico del futuro ponte San Michele, che lo scorso weekend ha chiuso parzialmente un confronto tra enti e portatori d’interesse pubblici e privati aperto lo scorso 15 maggio.

Ponte San Michele, ecco il “verdetto” di Rfi

Ma se Rete Ferroviaria Italiana, proprietaria dell’attuale viadotto, ha di fatto confermato un pronostico che appariva più che scontato, la decisione di far passare il nuovo ponte a nord – interferendo con il cimitero di Paderno – o a sud – con l’inevitabile abbattimento di alcune abitazioni sulla sponda di Calusco – è stata rimandata a dopo il concorso d’idee internazionale che verrà bandito a breve. «Tale concorso avrà, tra gli altri, come obiettivo il recepimento dei requisiti evidenziati dai portatori d’interesse» spiega Rfi, giustificando una scelta che con ogni probabilità dilaterà ulteriormente i tempi di realizzazione dell’opera.

Nella relazione finale, l’ente proprietario del San Michele riepiloga il lungo iter che ha portato alla decisione di puntare sulla realizzazione dell’unico viadotto in affiancamento, sottolineando «le volontà delle amministrazioni locali di partecipare in modo propositivo al processo decisionale, avanzando contributi tecnici e proposte operative che potranno orientare le successive fasi progettuali».

Molteplici i punti di convergenza tra enti e portatori d’interesse intercettati da Rfi: mantenere gli attuali collegamenti ferroviari e stradali; minimizzare l’impatto ambientale della nuova opera; preservare il cono visivo dell’attuale San Michele; minimizzare gli espropri; mantenere un approccio integrato tra ferro e gomma.

Interessante, tra le righe delle relazione finale, il riferimento esplicito alle ripercussioni sul traffico che preoccupano soprattutto sindaci e cittadini della sponda meratese e dei territori confinanti in provincia di Monza e Brianza. «Si ritiene di implementare lo studio del traffico di Rfi, per approfondire e valutare la domanda attualmente inespressa che verrà attratta dal nuovo ponte e la sostenibilità della rete viabilistica locale».

Tempi certi sull’indizione del concorso e sulla nomina, annunciata addirittura in estate, del commissario per velocizzare l’avanzamento dell’opera, non sono però stati resi noti.

Il commento dell’assessore regionale Terzi

“Rete Ferroviaria Italiana ha pubblicato oggi il documento conclusivo con cui si chiude il dibattito pubblico riguardante il progetto del nuovo Ponte San Michele –  ha commentato l’assessore alle Infrastrutture e opere pubbliche, Claudia Maria Terzi – Da quanto riportato viene confermato il lavoro di confronto portato avanti in questi mesi e la disponibilità a raggiungere una soluzione condivisa e migliore in termini di costi e benefici, di minor impatto ambientale, capace di assicurare una gestione delle viabilità mantenendo un approccio integrato tra ferro e gomma. Apprendiamo inoltre da Rfi  che si avvia ora una nuova fase, che prevede, entro i primi mesi del prossimo anno, l’emanazione del bando di concorso internazionale di progettazione per lo sviluppo del Progetto di Fattibilità Tecnica ed Economica (PFTE) della nuova opera, che dovrà rielaborare la soluzione del nuovo ponte in stretto affiancamento all’attuale, ottimizzata secondo le indicazioni delle osservazioni recepite. A valle dell’elaborazione del PFTE partirà poi l’iter autorizzativo, di cui è prematuro prevedere delle tempistiche”.