Cassago Brianza

Luca Zoia non è morto sul colpo, dopo essere stato investito avrebbe fatto una telefonata

L'uomo, 49 anni, che aveva risieduto a Cassago Brianza, era stato ritrovato senza vita all'alba del 5 novembre scorso

Luca Zoia non è morto sul colpo, dopo essere stato investito avrebbe fatto una telefonata

Luca Zoia non  è morto sul colpo. Il 49enne di Veduggio con Colzano, che per alcuni anni aveva vissuto a Cassago Brianza,  investito da un furgone pirata e trovato privo di vita in zona Cascina Tremolada di Veduggio, a poca distanza dagli svincoli della Valassina, alle prime ore del 5 novembre scorso, avrebbe infatti fatto una telefonata dopo essere stato investito. Questo quanto emerso dalle indagini della Procura della Repubblica di Monza.

Luca Zoia non è morto sul colpo

Secondo quanto appurato, infatti, Zoia, dopo essere stato travolto da un furgone guidato da un 32enne immigrato dell’Est, indagato per omicidio stradale e omissione di soccorso, avrebbe effettuato una telefonata con il cellulare ad un uomo con cui aveva un appuntamento. Quest’ultimo, secondo quanto ricostruito, ha preso la chiamata, ma non avrebbe sentito Zoia parlare o chiedere aiuto.

Luca Zoia

Il Pubblico ministero  Marco Santini ha comunque disposto una perizia cinematica per ricostruire la dinamica del fatto, e resta in attesa degli esiti dell’autopsia, per chiarire l’eventuale nesso tra le lesioni riscontrate nell’urto con il veicolo, e della perizia tossicologica, per comprendere se l’uomo fosse sotto effetto di sostanze.

La scoperta del  corpo senza vita, ricordiamo,  era avvenuta a Veduggio, nella zona di Cascina Tremolada, in via Giuseppe Verdi, vicino alla Statale 36, un’area da tempo monitorata dalle forze dell’ordine per problemi di spaccio, e frequentata da tossicodipendenti. Sul posto, oltre ai soccorritori, erano intervenute anche le pattuglie della Polizia Stradale e dei Carabinieri.

Si attendono gli esiti dell’autopsia

Fondamentale, per le indagini, è stato recuperare le immagini delle telecamere  di videosorveglianza installate nella zona. I militari della squadra rilievi del comando provinciale di Monza hanno lavorato a lungo in cerca di elementi utili a capire come possano essersi svolti i fatti. Il sostituto procuratore Santini aveva inviato sul posto anche il medico legale, per verificare  la presenza sul corpo della vittima di lesioni compatibili con un investimento stradale, ma tale risposta, appunto, è affidata ora agli accertamenti autoptici.