Una raccolta di materiale e testimonianze sulla figura di Graziella Fumagalli, «per verificare con le competenti autorità religiose la possibilità che il suo percorso di vita venga riconosciuto come esemplare e quindi da proporre alla preghiera e all’edificazione dei fedeli».
Graziella Fumagalli, parte la raccolta delle testimonianze
La parola beatificazione non la pronuncia nessuno. Se ne guardano bene dal farlo sia in parrocchia che in Amministrazione, per evitare di creare aspettative tra i fedeli e per non rischiare di creare incidenti diplomatici, ma certo quello che sta nascendo a Casatenovo, grazie alla collaborazione di diversi soggetti, è qualcosa di inedito e speciale.
Nel solco delle celebrazioni del 30° anniversario dell’omicidio della dottoressa, avvenuto in Somalia nel 1995, che si è svolto nelle scorse settimane con diversi momenti alle scuole superiori, a Villa Mariani e in chiesa parrocchiale, la comunità pastorale, il gruppo missionario, la Caritas diocesana, il Comune e diversi soggetti che in qualche modo sono legati alla figura di Graziella Fumagalli, hanno dato il via a una raccolta di scritti, lettere, foto e testimonianze che possano in qualche modo documentare la grandezza del suo operato, ma anche i suoi valori cristiani.

«Le opere compiute da Graziella Fumagalli sono talmente evidenti che sono di per sé delle prove esistenti di quello che di buono ha fatto nelle sue missioni – ha commentato Francesco Sironi, capogruppo di maggioranza, che sta curando questo progetto in prima persona per conto dell’Amministrazione – Il lavoro di ricerca, ed è qui che appunto le testimonianze possono rappresentare qualcosa di importante, è legato alla sua sfera spirituale, un lato della sua persona che mostrava meno rispetto ad altri e che custodiva a volte anche silenziosamente. Non ci siamo dati una scadenza, anche perché più che la quantità ci interessa la qualità dei contributi che invitiamo a far pervenire in Comune oppure in parrocchia, siamo in una fase iniziale e il percorso è ancora lungo».
Un vero obiettivo non c’è, anche se il desiderio non dichiarato è quello di avanzare, ammesso di riuscire a documentare con dovizia di particolare tutti gli aspetti legati alla vita della volontaria casatese, una sorta di «candidatura» alle autorità ecclesiastiche per riconoscere l’operato di una cittadina illustre a cui sono dedicati il premio per la pace, le scuole superiori di via Misericordia e l’auditorium di Villa Mariani.
«In questa fase stiamo cercando testimonianze a 360 gradi sulla sua figura – ha proseguito Sironi – Ognuno sta facendo la sua parte, negli archivi del municipio ad esempio abbiamo trovato una lettera toccante, scritta in giapponese e tradotta in italiano, di una persona che ha conosciuto Graziella Fumagalli e che è rimasta colpita dal suo operato. Siamo certi che di piccoli pezzi di storia come questo ce ne siano molti, la volontà è quella di metterli tutti insieme e di sottoporli con la massima serenità alle autorità ecclesiastiche. Al di là di come si svilupperà poi quella strada, quello che ci sta a cuore è portare alla luce ogni aspetto dell’operato di una donna veramente straordinaria e di renderlo fruibile per sempre da tutti i cittadini di Casatenovo».