La cerimonia

Il paese celebra il 4 novembre: “Ricordare per costruire la pace”

Nel suo discorso, la sindaca ha espresso anche preoccupazione per la situazione internazionale, richiamando l’attenzione sulla guerra in Ucraina e sui rischi legati alla corsa agli armamenti

Il paese celebra il 4 novembre: “Ricordare per costruire la pace”

Colle Brianza celebra il 4 novembre: “Ricordare per costruire la pace”. Anche quest’anno la comunità di Colle Brianza si è riunita, nella giornata di domenica, 9 novembre 2025, davanti al monumento ai Caduti per celebrare il 4 novembre, Giornata dell’Unità Nazionale e delle Forze Armate. Una cerimonia sobria e partecipata, segnata da momenti di raccoglimento e riflessione, con la presenza delle autorità civili e militari, delle associazioni d’arma, degli alunni delle scuole e dei cittadini.

Il paese celebra il 4 novembre: “Ricordare per costruire la pace”

Nel suo intervento, la sindaca Tiziana Galbusera ha ricordato il valore di questa ricorrenza che segna la fine della Prima guerra mondiale e la nascita di un’Italia unita.

Ci ritroviamo qui per ricordare la fine del primo conflitto mondiale e celebrare le Forze Armate, che anche oggi svolgono un ruolo fondamentale per la nostra sicurezza, in tempo di guerra ma soprattutto in tempo di pace”, ha sottolineato la prima cittadina, richiamando con commozione anche il recente sacrificio di tre carabinieri deceduti in servizio nel veronese.

Galbusera ha poi voluto richiamare l’attenzione sul valore della convivenza civile e del dialogo in un’epoca segnata da tensioni sociali e conflitti internazionali: “Viviamo tempi non facili, dove è necessario evitare la retorica dello scontro e coltivare invece il dialogo, per far sì che nella nostra democrazia i conflitti sociali non diventino motivi di violenza o sopraffazione”.

Un passaggio importante è stato dedicato al ricordo dei caduti della Prima guerra mondiale: oltre un milione e duecentomila italiani persero la vita nel conflitto, una tragedia che, come ha detto la sindaca, “ha lasciato lutti e ferite profonde, ma anche un’eredità di valori e di impegno civile che dobbiamo continuare a onorare”.

Un richiamo alla Costituzione e alla pace

Galbusera ha poi citato l’articolo 11 della Costituzione – “L’Italia ripudia la guerra” – ricordando come la pace e la libertà siano conquiste che si rinnovano ogni giorno attraverso l’impegno civile, la solidarietà e il rispetto reciproco. “La libertà e la pace non sono mai scontate – ha detto – ma si consolidano nel nostro dovere di cittadini, nelle famiglie, nei luoghi di lavoro e nella disponibilità ad aiutare gli altri”.

Nel suo discorso, la sindaca ha espresso anche preoccupazione per la situazione internazionale, richiamando l’attenzione sulla guerra in Ucraina e sui rischi legati alla corsa agli armamenti: “Assistiamo con sgomento a nuovi proclami di potenza, a minacce nucleari e a una corsa al riarmo che ci allarma e ci preoccupa. I governanti hanno la responsabilità di lavorare incessantemente per costruire la pace: se non lo fanno, vengono meno alla loro ragione d’essere”.

“Una società della cura”

Il messaggio conclusivo è stato un invito alla comunità a farsi “società della cura”, fondata su solidarietà e umanità: “È nella società della cura, dove donne, uomini, giovani e anziani si prendono a cuore gli altri, che possiamo combattere l’indifferenza e la sopraffazione. Solo così possiamo costruire una fraternità universale”.

La cerimonia si è conclusa con la deposizione di una corona d’alloro al monumento dei Caduti e con un momento di raccoglimento in memoria di tutte le vittime delle guerre. A seguire i ringraziamenti al parroco Don Alberto Pirovano, al gruppo Alpini con il presidente Gianni, le associazioni presenti, la Protezione civile, il Gruppo sportivo, l’Avis e tutti i volontari del paese.