Decreto Agosto, Fragomeli illustra i contenuti: "Aiutiamo persone e imprese in difficoltà"
"Questa polemica tra nord e sud sugli sgravi contributivi mi sembra un po’ triste"
Con il varo del Decreto Agosto il Governo ha concluso la terza manovra a debito per un totale di 100 miliardi. Manovre giuste, indispensabili per dare un sostegno diffuso a famiglie e attività in difficoltà dopo il lockdown, ma manca ancora un piano strategico, un disegno futuro del Paese. Adesso, come ha detto Mario Draghi, bisogna privilegiare il debito “buono” da quello “cattivo”.
Decreto Agosto, Fragomeli illustra i contenuti: "Aiutiamo persone e imprese in difficoltà
Insomma bisogna pensare a investimenti su formazione e infrastrutture, abbandonando la strada dei sussidi e delle mance. L’onorevole Gianmario Fragomeli, ex sindaco di Cassago, deputato del Pd alla sua seconda legislatura, relatore del Decreto Rilancio alla Camera, ha le idee chiare: "Condivido il richiamo dell’ex Governatore della Bce. Il Governo sta mettendo a punto un piano strategico che a fine settembre presenterà all’Europa per ottenere la prima tranche del 10% del Recovery Fund che ammonta complessivamente a 209 miliardi di cui ben 82 a fondo perduto. Non lo stiamo facendo perché lo ha detto Draghi, ma perché abbiamo davanti un’occasione unica per cambiare passo, per ammodernare il Paese, per rilanciare l’economia e il sistema Paese. Stiamo lavorando su semplificazione, burocrazia, giustizia civile e fisco, ma anche su un forte progetto infrastrutturale che comprende strade, reti telematiche, nuove tecnologie e uno sviluppo più green. Dovremo rivedere pure il sistema assistenziale e previdenziale del Reddito di Cittadinanza e Quota 100. Abbiamo risorse e competenze per sfruttare al meglio questa grande occasione. E’ come mettere a punto sette manovre finanziarie: le prime tre con i soldi a fondo perduto e le altre quattro con prestiti a tasso agevolato".
Ma intanto 100 miliardi sono già stati “bruciati”…
"Sì, ma non sono stati soldi buttati. Erano provvedimenti necessari per affrontare l’emergenza, un modo per sostenere le persone in difficoltà e per aiutare le attività dopo oltre due mesi di chiusura".
Gli sgravi contributivi per il sud non sembra stiano incontrando grandi favori...
"Questa polemica tra nord e sud sugli sgravi contributivi mi sembra un po’ triste. Mi riferisco soprattutto al dibattito politico e non alle reazioni delle associazioni di rappresentanza e degli stessi imprenditori; credo che le ambizioni del nord debbano essere diverse, più orientate a una nuova politica industriale, al rilancio di provvedimenti come Industria 4.0, alle nuove tecnologie, alle sfide per competere con le aree più forti del mondo… Il Governo poi deve sostenere il ritorno in Italia di alcune filiere produttive, gli investimenti e rendere più forte il sistema manifatturiero. Ma il rilancio del Paese passa anche dal sud e necessariamente dagli sgravi contributivi, dove le imprese saranno tenute a pagare il 30% dei contributi dei dipendenti tra ottobre e dicembre 2020».
L'intervista integrale all'onorevole Gianmario Fragomeli si può leggere sul Giornale di Lecco (in edicola da lunedì 24 agosto clicca qui per la versione sfogliabile ) e sul Giornale di Merate (in edicola da martedì 25 agosto clicca qui per la versione sfogliabile)