Iniziativa

Nico Cup, ogni gol segnato va a favore della ricerca

La terza edizione, andata in scena sabato e domenica a Calusco d'Adda, è stata un successo sotto ogni punto di vista

Nico Cup, ogni gol segnato va a favore della ricerca

Un campo da calcio, il rumore dei palloni che rotolano e un cielo settembrino che profuma di festa. La terza edizione della Nico Cup, andata in scena sabato e domenica a Calusco d’Adda, è stata un successo sotto ogni punto di vista. «La prima, tra l’altro, dove camminiamo solo con le nostre gambe», racconta con soddisfazione Gabriele Bosco, presidente della neonata associazione «Devi essere squalo», organizzatrice dell’evento.

Nico Cup, ogni gol segnato va a favore della ricerca

L’idea di questo torneo è nata tre anni fa da un gruppo di amici e familiari di Nicolò Branciforti, giovane caluschese scomparso nel 2021 a causa di un sarcoma. Da allora la Nico Cup è cresciuta, senza mai perdere il suo obiettivo principale: raccogliere fondi per l’Istituto romagnolo per lo studio dei tumori «Dino Amadori» – Irst Irccs, centro di eccellenza dedicato alla cura, alla ricerca e alla formazione in oncologia. Qui è in corso un progetto innovativo sui sarcomi, tumori rari che colpiscono i tessuti di sostegno dell’organismo e che, spesso, vengono diagnosticati in fase avanzata.

Nicolò Branciforti

«Si parla di circa un caso ogni 100mila persone, con un trend purtroppo in aumento – spiega il dottor Alessandro De Vita, referente della ricerca traslazionale dell’Irst nell’ambito sarcomi – In realtà “sarcoma” è un termine ombrello: ne esistono circa cento tipi diversi, che prendono il nome del tessuto colpito, come l’osteosarcoma per l’osso o il liposarcoma per il tessuto adiposo».

Il progetto in questione punta a sviluppare un farmaco innovativo sotto forma di nanoparticella, una sorta di «taxi» capace di trasportare il chemioterapico direttamente nel sito della malattia, aumentando l’efficacia e riducendo gli effetti collaterali. «E’ 13 anni che lavoriamo a questo progetto e, ad oggi, abbiamo ottenuto un prodotto farmaceutico in laboratorio che si è dimostrato più efficace e meno tossico rispetto ai trattamenti attuali. – prosegue De Vita – Servono, però, altri due milioni di euro per avviare le sperimentazioni cliniche. Se riusciremo a reperire i fondi, potremmo arrivare ai pazienti entro il 2027 o il 2028».

Ecco perché ogni gol segnato alla Nico Cup ha un valore che va oltre il tabellino: significa contribuire a un futuro in cui diagnosi e cure possano essere più tempestive ed efficaci. «Oltre alle donazioni, è importante ricordare che anche il 5×1000 alla ricerca oncologica è un aiuto prezioso», ricorda De Vita.

Quest’anno la Nico Cup ha fatto un ulteriore passo avanti: oltre al torneo di calcio, cuore dell’iniziativa, c’erano anche un’esposizione di moto e auto. Sempre presente il servizio bar e cucina e la possibilità di acquistare gadget solidali.

«Siamo molto soddisfatti di quello che siamo riusciti a creare. –  afferma Bosco – Questa terza edizione, la prima da associazione ufficiale, ci dà ancora più motivazione per crescere e continuare a proporre eventi di questo tipo».

Per due giorni Calusco ha respirato un’energia speciale: amici, famiglie e volontari hanno il campo e le tribune, confermando che la Nico Cup è ormai un appuntamento atteso, capace di trasformare la passione di Nicolò per il calcio in un gesto di solidarietà.